Gli obiettivi di un progetto aiutano a scandire e rendere concreta e chiara la finalità (evangelizzazione ed educazione come abbiamo visto qualche articolo fa).
L'oratorio pertanto si attiva per raggiungere i seguenti 5 obiettivi
- socializzazione, al fine di insegnare a non concentrarsi solo su se stessi
- condivisione, al fine di allenarsi al dono di sé
- responsabilizzazione, al fine di saper affrontare le sfide della vita
- riflessione, al fine di generare pensiero e ascolto profondo di sé, dell'altro, del mondo e di Dio
- ricerca dei talenti, al fine di conoscersi meglio e portare molto frutto trafficando ciascuno i propri talenti
Oggi ancor più di 10 anni fa è necessario educare a uscire dalla mentalità individualista e opportunistica. Luoghi in cui è possibile socializzare in maniera informale fra i ragazzi vi sono i parchi ma in questi non esiste talvolta un presidio educativo col rischio di lasciar gli adolescenti senza punti di riferimento. L'oratorio deve riprendere la sua vocazione di contesto informale e accessibile, con la presenza di figure educative che generino un clima sereno e vivace allo stesso tempo.
Dover riuscire a mettersi d'accordo su quale gioco fare, chi gioca e chi aspetta, con che regole, ...sono piccoli cantieri di condivisione che potrebbero correre il rischio di diventare muri di esclusione se non vegliati da un occhio adulto in grado di far risvegliare la coscienza di ciascun ragazzo.
Bello è pensare al fatto che Gesù, il Figlio di Dio, abbia vissuto con grande slancio questi cinque obiettivi. Ancora più bello è riflettere su come li abbiamo vissuti, con che spirito, con che animo. Egli non è stato certamente un ritirato sociale: amava stare in mezzo alla gente anche se non si lasciava mancare momenti di intimità con Dio o con gli apostoli. Ha insegnato a condividere tutto: dal pane alla quotidianità, dal vino alla festa, dalla sua relazione col Padre a quella coi più emarginati. E come dimenticare le diverse parabole sui talenti che ha proclamato più volte alle folle? Gesù scommette sui talenti ancora sepolti tanto da far dei primi chiamati pescatori, sì, ma di uomini. E quanti racconti di chiamata troviamo nei vangeli, incontri in cui il messia chiama giovani e adulti a rispondere alla propria chiamata nella quotidianità e con spirito di audacia e grande ardimento.
Nel prossimo articolo parleremo della attività con cui in oratorio cerchiamo di incamminarci verso questi obiettivi. Spero che nessuno rimanga scandalizzato se a volte lo stile dell'oratorio non incontra i canoni aspettati ma occorre tenere a mente che l'oratorio può essere una delle vie che conduce al Padre e che in tutti i casi occorre guardare con gli occhi del Signore per vedere l'invisibile nascosto nella ferialità.
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