venerdì 8 marzo 2019

Non solo numeri 2018


Premessa

Quelli che vado ad esporre sono dati relativi al periodo compreso fra gennaio e dicembre 2018. Essendo quello degli oratori un ambito che viaggia dal non formale all’informale non è possibile per tutte le attività svolte stabilire con precisione i relativi dati numerici ma con questo report si va a dare un quadro quanto più realistico del mondo oratoriano dell’unità pastorale di Santa Maria degli Angeli.


Non solo numeri

Di fondamentale importanza è entrare in profondità a quanto si va scrivendo, cercando di cogliere che dietro a ogni singolo numero si nascondono volti, nomi, identità che hanno fatto la differenza nel dar vita agli oratori. È giusto e molto utile a tutti tracciare un resoconto che ci dica quantitativamente cosa è stato fatto in oratorio nel 2018 ma allo stesso tempo bisogna ricordarsi che trattasi solo della punta dell’iceberg: il grosso rimane in profondità e ai più (purtroppo) inaccessibile. Quelli che andrò ad esporre, in buona sostanza, non sono solo numeri.

Numeri da unità pastorale
Tempo dedicato
Nel corso dell’anno 2018, comprendendo dunque sia il periodo estivo che il resto dell’anno, sono stati attivatati 4 oratori: Regina Pacis, Roncina, Codemondo e San Bartolomeo. L’insieme di queste realtà ha permesso di tenere aperti gli oratori per un totale di 1082 ore.
In dettaglio sono state offerte 285 ore di accompagnamento nei compiti, attività che (come scritto nel progetto educativo “Egli entrò per rimanere con loro” presentato nell’aprile 2018) va ad incidere sugli obiettivi della responsabilità (saper affrontare le sfide della vita) e della condivisione (allenarsi al dono di sé).
514 ore sono state invece quelle messe a disposizioni per il gioco, importante per la sua valenza di socializzazione (non concentrarsi solo su sé stessi) e di condivisione. È il momento più informale delle attività oratoriane e questa caratteristica permette agli interessati di sentirsi liberi di esprimersi, offre opportunità di apprendimento, influisce su diverse aree della personalità (motoria, cognitiva, affettiva, sociale).
I momenti di riflessione, preghiera, formazione e sensibilizzazione hanno preso un ammontare di tempo pari a 127 ore. Tempo significativo, quotidiano come la recita e talvolta meditazione della preghiera semplice di san Francesco o alcune di Madre Teresa prima di andare a fare i compiti, settimanale come le riflessioni più approfondite su un tema, oppure tempo di qualche settimana in cui si è approfondita la figura di don Bosco, uno dei padri degli oratori. Ciò che in realtà si è cercato di trasmettere ai ragazzi (di ogni provenienza religiosa e culturale) è di diventare preghiera vivente, ovvero una parola di Dio nel modo di comportarsi (dal momento del gioco a quello dei compiti, dal servire la merenda ai compagni all’ascolto degli altri e dell’Altro). È in questi momenti che si respira ancora di più la valenza educativa dell’oratorio come cantiere di dialogo interreligioso e di pace fra i popoli.
Infine i laboratori (chitarra, cucina, sport, meccanica di bici, di manualità, …) hanno preso un totale di circa 93 ore. In particolare attraverso questi percorsi l’oratorio si fa scuola di talenti, non come i talent show che tanto spopolano in tv in cui alla fine si riconosce il talento di uno al si sopra degli altri. Scuola di talenti perché si fanno emergere eventuali passioni, interessi, abilità che poi potranno essere coltivati in ambiti più specifici. L’oratorio ha il compito di avvicinare il ragazzo ad una pratica offrendo i primi passi al fine di conoscersi meglio e portare molto frutto trafficando il suo talento con quello degli altri.
Persone
Nel 2018 sono stati incontrati circa 320 ragazzi che hanno frequentato uno o più attività fra quelle proposte. Trattasi di ragazzi che vanno in particolare dalla I elementare alla III media con alcune eccezioni che riguardano i primi anni delle superiori.
Questi ultimi, tuttavia, diventano invece numericamente importanti quando vestono la maglietta dell’animatore: essi, infatti, sono stati circa 90 che (soprattutto in estate ma non solo) si sono messi a servizio dei più piccoli, scoprendo qualcosa di nuovo per loro e in loro e trafficando le competenze (relazionali, comunicative, animative).
Pochissimi adulti, poco più di una decina, sono stati di fondamentale importanza in particolare per quanto riguarda l’accompagnamento allo studio dei ragazzi. Anch’essi non solo hanno trovato un ambito in cui poter donarsi ma anche un ambito in cui ritrovarsi come persone e come comunità.
Di positivo e notevole impatto sono stati i tre giovani universitari che hanno trascorso un anno di vita comunitaria a Codemondo dentro al progetto “missione a km zero”, dedicando almeno uno o due pomeriggi alla settimana di servizio in un oratorio, apprendendo l’arte del fare famiglia fra ragazzi.


Oratorio di Regina Pacis

Ore dedicate
Passiamo ora a dare uno sguardo veloce (ma non troppo) alle singole realtà oratoriane. L’oratorio di Regina Pacis ha offerto 531 ore di proposte sul campo tra estate e inverno. Proposte che possiamo ricondurre in particolare al gioco (266 ore), all’accompagnamento ai compiti (136 ore), alla riflessione e alla preghiera (49 ore), ai laboratori (47 ore).
L’inverno ha dato vita alla maggior parte della attività, pari a 409 ore: gioco in cortile (224 ore), accompagnamento allo studio (126 ore), riflessione e preghiera (28 ore) e LabOratori (28 ore).
Persone 
I ragazzi che hanno fruito dell’oratorio nel 2018 sono stati circa 220. In estate frequentano l’oratorio circa 145 ragazzini (grest e CompiGrest). Durante l’inverno i bimbi delle elementari (III-IV-V) iscritti al “doposcuola” sono stati 33 mentre i ragazzi (specialmente delle medie) che frequentano il cortile sono stati circa 35.
Animatori durante il tempo invernale non se ne sono praticamente visti salvo qualche ragazzo di III media che è venuto ad aiutare nella fase compiti e alcuni progetti di Alternanza Scuola Lavoro. Durante il tempo estivo invece si sono fatti coinvolgere circa 60 ragazzi delle superiori. Tuttavia, alcuni ragazzi del cortile delle medie hanno fatto richiesta di poter aiutare al “doposcuola” e così sono stati accompagnati ad accompagnare questo processo.
9 sono stati gli adulti (quasi tutte donne) che durante l’apertura invernale hanno dato un notevole e decisivo contributo nell’accompagnamento allo studio.

Oratorio di Roncina 
Ore dedicate
L’oratorio di Roncina ha offerto 158 ore annue, suddivise in 98 invernali e 60 estive. In particolare sono stati attivati momenti ludici per un totale di 78 ore, percorsi di studio per un totale di 42 ore, tempi di preghiera e riflessione per un totale di 31 ore.
Persone 
Gli iscritti all’oratorio feriale sono stati 14 fra elementari e medie mentre durante il grest (due settimane di giugno) si sono iscritti in 33.
Le attività dell’oratorio hanno coinvolto 11 animatori che si sono spesi in parte solo in estate e in parte sia in estate che durante il resto dell’anno.

Oratorio di Codemondo
Ore dedicate
L’oratorio di Codemondo ha proposto 113 ore di proposte suddivise in modo equo fra tempo estivo (60 ore) e invernale (53 ore): accompagnamento nei compiti (22 ore), gioco (46 ore), preghiera e riflessione (18 ore).
Persone
I ragazzini (elementari e medie) che sono passi in oratorio fra estate e inverno sono stati 51.
Gli animatori qui e a San Bartolomeo non mancano: di fatto è lo stesso gruppo. Tra estate e inverno se ne sono contati 22.


Oratorio di San Bartolomeo

Ore dedicate
L’oratorio di San Bartolomeo ha proposto circa 280 ore di attività nel corso del 2018. La parte invernale (partita il 31 gennaio) ha permesso di offrire 230 ore di apertura: 75 per l’accompagnamento compiti, 105 di gioco, 20 di riflessione e preghiera e 11 di LabOratori (meccanico di bici e cucina). L’estate ha visto l’oratorio di San Bartolomeo protagonista del CompiGrest, ovvero il grest che si svolge le prime due settimane di settembre che da anche la possibilità di terminare i compiti delle vacanze dei ragazzi.
Persone 
Vale quanto detto per l’oratorio di Codemondo: un bel gruppo di animatori che anche durante l’anno (e non solo d’estate) ha svolto un servizio prezioso e umile quanto divertente che ha permesso a molti ragazzini di godere delle attività oratoriane.