martedì 13 febbraio 2018

San Bartolomeo apre le porte!




Mercoledì 31 gennaio, festa di don Bosco, abbiamo aperto l’oratorio feriale di San Bartolomeo che ha ospitato 16 bambini delle elementari e una ragazzina delle medie. La struttura dei pomeriggi è la medesima degli altri oratori (vedi locandina) ma come dico sempre ogni oratorio è fatto a modo suo e si incarna nella realtà che trova. Di fatto l’oratorio lo dovremmo immaginare con le facce dei singoli che lo vivono piuttosto che la sua connotazione fisica fatta di mura.
Ogni settimana è un’occasione per imparare a intessere e vivere relazioni con lo stile del regno dei Cieli (forse senza accorgersene troppo): legami positivi e prosociali, che aiutano a uscire dal proprio egocentrismo per far spazio ad altri che non mi sono scelto. Più semplicemente, in oratorio (e San Bartolomeo non fa eccezioni) impariamo a vivere da fratelli più che da amici. Gli amici, infatti, si scelgono sulla base di qualcosa in comune che potremmo sintetizzare con il termine “sim-patia”. I fratelli, come detto pocanzi, non si scelgono ma si accolgono. E nella misura in cui mi sono fare accogliere (nelle mie risorse e nelle mie povertà) sarò in grado di accogliere gli altri, anche quelli anti-patici. Magari con l’andare del tempo scoprirò che non sono poi tanto male, che forse il giudizio doveva rimanere in sospeso per favorire una conoscenza più profonda che non si fermi all’apparenza o al sentito dire. Di fatto l’oratorio dovrebbe allenare all’em-patia, ovvero al sentire ciò sentono gli altri, provando a mettermi nei loro panni senza giudicare il libro dalla copertina.
Speriamo, dunque, di fare questo cammino assieme ai ragazzini che vivranno questa nuova avventura, di questo altro oratorio che monta su al percorso degli oratori invernali, assieme anche a quei labOratori che già avevano preso il via e che probabilmente prenderanno vita strada facendo.

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