venerdì 21 dicembre 2018

Il presepe dell'oratorio

Cosa sia un presepe lo si imparano inverno dopo inverno durante i primi anni di vita. Mi ricordo ancora dell'emozione di quando la mamma ci portava in solaio (il luogo più statico e oscuro della casa) per prendere gli scatoloni contenti albero e presepe. Arrivati in sala si cominciava a rivoltare lo scatolone (rigorosamente per terra) e a prendere in mano gli stessi identici omaccini dell'anno prima per capire il loro (solito) ruolo, dove posizionarli (tanta fatica per poi trovarli costantemente sdraiati in orizzontale al primo traballio del tavolo)... 
Ogni tanto arrivava in mano un ppersonaggio "speciale": l'angelo che anche quest'anno avrebbe aleggiato sulla capanna, l'asino che avrebbe scaldato l'ambiente assieme al suo amico, i magi da allontanare perché i loro turno era l'ultimo degli ultimi, Maria e Giuseppe sempre in ginocchio davanti a una mangiatoia ancora vuota, Gesù che doveva essere nascosto perché la sua doveva essere l'entrata in scena più importante.
E così che dicembre dopo dicembre prendeva vita il presepe di casa mia.
Ma non mi ero accorto che ogni anno c'è un presepe che prende vita in ogni aspetto della mia vita, compreso l'oratorio. Già perché sono tanti i personaggi che vi rientrano e che lo anima affinché diventi casa di incontro per Dio e per l'uomo. Come? Nelle cose semplici di tutti i giorni, quelle normali come  nella nascita di un bambino. Natale (dice padre Ermes Ronchi) è la vita di Dio che entra nell'uomo. E l'oratorio non ha forse questo intento? Non è quel modo di stare insieme che crea i presupposti per sentirsi di nuovo creatura amata dal suo Creatore, grazie alle cure che in diversi modi si mettono in campo per i più giovani? 
Ecco allora che sono grato di essermi accorto del presepe che c'è in oratorio, nei nostri oratori, e la gratitudine è data anche dal sentirmi uno dei personaggi che lo arricchisce, che lo presente oggi qui ancora. Che bello sarebbe riuscire a cogliere l'oratorio come un'occasione per fare esplodere il Vangelo!

"Se coi catechismi si piantano i semi dell'educazione religiosa, questi medesimi hanno bisogno di molte cure perché giungano a mettere buoni frutti" 
(don Antonio Riccardi, 1831)

Buona Natale a tutti!




Ciri

lunedì 17 dicembre 2018

San Bartolomeo: un esperimento di comunità

Quest’anno è iniziata una nuova esperienza a San Bartolomeo! Dal 27 ottobre, ogni sabato di catechismo, a fine incontro, i bambini si fermano fino alle 18 per giocare insieme e dare ancora più vita a quella esperienza di oratorio che stiamo cercando di costruire all’interno dell’unità pastorale.

In questo piccolo spazio in cui una ventina di bambini possono divertirsi ed educarsi allo stare insieme, riusciamo inoltre ad assistere ad una bella esperienza di integrazione tra le nostre parrocchie: a seguire i bambini sono infatti Alex (il sottoscritto) di Regina Pacis e Andrea di Roncina, due educatori che hanno deciso di uscire fuori dal nido parrocchiale per mettere le mani in pasta in una realtà concreta di unità pastorale.

Questo è solo un ramo nuovo di un più esteso progetto di oratorio e speriamo che, col tempo, possa crescere a livello di persone coinvolte e a livello di esperienze vissute. Attraverso gli oratori, infatti, si desidera tessere e ritessere il tessuto di comunità, tessuto fatto di relazioni dentro un cammino di discepolato. Gli abitanti di Codemondo e di San Bartolomeo, negli spazi parrocchiali di quest’ultimo, con la loro presenza al progetto oratori ci stanno dicendo che c’è voglia di comunità. Ricordiamo che oltre a come detto sopra il progetto prevede le aperture del martedì e del venerdì pomeriggio per i ragazzi delle elementari e medie che grazie all’energia degli animatori (ragazzi delle superiori sempre più numerosi) imparano a stare insieme da fratelli sia nelle cose più piacevoli quali il gioco sia in quelle più serie e impegnative quali lo studio e le riflessioni. Da notare che ogni due settimane al venerdì c'è un gruppo di ragazzini di IV e V elementare che fanno catechismo e il bello è dato dal fatto che oratorio e catechismo sono due realtà in dialogo, infatti la merenda è condivisa e qualcuno di quelli del catechismo ha cominciato a venire a vivere l'oratorio già dalla sua apertura anziché aspettare le 16.30.
Inoltre al mercoledì pomeriggio c’è uno spazio dedicato ai bambini della materna seguiti da due mamme, Chiara e Silvia, che sono riuscite addirittura a farli esibire in qualche canto di Natale lo scorso martedì davanti a una platea di genitori, nonni e zii. 

Insomma non si può dire che quest’anno a San Bartolomeo ci si riesca ad annoiare!

Alex Morini