lunedì 24 aprile 2017

Estate in Oratorio 2017

"Sogno una Chiesa in uscita"
[Papa Francesco]

Pasqua passata è tempo di progettazioni di grest e campi estivi!
Lo sanno bene i ragazzi delle superiori che saranno i veri protagonisti di questi centri. Veri protagonisti, non come star di Hollywood, in attesa di tutte le comodità del mondo, ma veri animatori sociali - direbbe Papa Francesco - pronti a scambiare l'accoglienza di un buon divano con un paio di scarpe per andare incontro agli a bambini e adolescenti e diventare loro stessi accoglienza per altri.
Dicevo che è tempo di progettazioni e di formazioni per questi ragazzi e le persone più adulte che li seguono. Questo è anche il tempo dei volantini e per rendere ancora più comunitaria la nostra idea di oratori abbiamo creato un primo volantino con tutte le iniziative che in questa estate (da giugno a settembre) si svolgeranno nei nostri oratori.
Come l'anno scorso, anche quest'anno partirà una "Carovana del Grest" con l'idea che pur concretizzandosi ogni campo estivo in un particolare oratorio ne esce tuttavia un progetto unitario che comprende tempi, luoghi e persone diverse accomunate però dal desiderio di fare un pezzo di strada insieme e secondo lo stile di Gesù: egli infatti non impediva di comunicare il Vangelo anche chi non era nella cerchia dei dodici perché lo Spirito soffio in ognuno e chi semina con lui raccoglie.
Scendendo nello specifico a giugno la nostra Unità Pastorale ospiterà il grest di Regina Pacis, mentre a luglio ve ne saranno ben tre (purtroppo alcune date non siamo riusciti a modificarle anche in vista del mio matrimonio che si terrà sabato 17 giugno e al quale invito quanti
di voi vorranno venire). La prima settimana vi sarà il grest a Codemondo, nella prime due a Spirito Santo e per tutto il mese si terrà il primo Grest2.0 a Roncina (con uno spazio di tempo dedicato ai compiti).
A settembre vi saranno i c.d. CompiGrest che strada facendo capiremo quanti aprirne e per quali fasce di età. La decisione non è ancora stata presa non per pigrizia ma per ascoltare più persone possibili e rendere anche questo progetto non qualcosa di fatto a tavolino ma come il risultato di un processo comunitario.
Cercate il volantino nei vostri oratori in attesa anche di quelli specifici di ogni campo estivo!


Se vengo posso portare la chitarra?

E' strano pensare come a volte le strade si aprano davanti senza che tu te ne renda conto. A volte tocca solo prestare attenzione.
Dopo ormai più di un anno che cerco di stimolare ragazzi delle superiori di Regina Pacis a fare gli animatori in oratorio senza cavarne fuori granché, ecco che qualche giorno fa è successo qualcosa di nuovo e di inaspettato.
Facendo l'educatore anche in una scuola superiore di Reggio Emilia, in una delle classi in cui sono andato per il mio incontro mensile con la classe ho parlato dell'importanza del servizio. Al termine della lezione un ragazzo mi aveva chiesto dove lavorassi al pomeriggio e la prima sorpresa è stata che suo fratello frequenta il doposcuola delle elementari a RP.
Qualche giorno dopo me lo ritrovo a prendere suo fratello al termine dell'oratorio. La settimana dopo vedo che lo viene a prendere sempre prima...in realtà non aveva bisogno di ritirarlo presto, aveva piuttosto una domanda da farmi. "Ciri, ma se tipo io vengo qui a dare una mano come animatore posso portare la chitarra che insegno a suonare ai bambini?". Ecco la grande novità: per la prima volta non ero io che andavo a chiedere a qualcuno di montare sul progetto, ma da fuori qualcuno bussava per poter entrare. Per me è stato un grande sollievo.
Mi è venuto subito alla mente l'incontro fra don Bosco e quello che sarebbe diventato uno dei suoi primi ragazzi. In quella circostanza aveva chiesto al ragazzo cosa sapeva fare nella vita e l'altro non trovava niente di buono da dire. Alla fine di una lunga serie di possibilità don Bosco gli ha chiesto: "Sai fischiare?" e quello "Certo!", e don Bosco "Vedi che allora qualcosa lo sai fare!".
Fischiare, saper suonare la chitarra, sono poche cose davanti alle grandi sfide e ai grandi problemi della vita eppure se presi sul serio possono essere lo spiraglio attraverso cui un ragazzo comincia a giocare i suoi talenti, a trafficarli per metterli al servizio di altri.
Spero proprio di sentire tanti altri bussare alle porte dei nostri oratori carichi dei loro zaini pieni di chitarre, barzellette, passioni, e così via.

mercoledì 19 aprile 2017

Verso il Weekend dell'Educazione

Carissimi,
intanto Buona Pasqua di risurrezione!

Come avrete visto, stanno girando voci e volantini riguardo al Weekend dell'Educazione di cui già vi avevo accennato e che si svolgerà da venerdì 5 a domenica 7 maggio presso gli oratori di Santa Maria degli Angeli. Ora che il programma è pronto occorre preparare noi stessi a vivere, e a vivere bene, questi giorni di grazia, di ascolto, di riflessione, di comunione. L’idea nasce dal fermarsi e riflettere. I nostri oratori infatti stanno dando vita a tante attività e programmi… ma occorre prendersi un tempo per dirci di nuovo perché e come: il senso e lo stile. Queste tre giornate vorrebbero diventare un appuntamento fisso nell’agenda di ogni anno per cui si capirà strada facendo come meglio impostarlo.

Anzitutto è aperto a tutti. Se è vero che il centro saranno gli incontri serali (senza tener conto della Messa domenicale che è chiaramente il punto centrale di ogni azione educativa in parrocchia) a cui ci si indirizza prevalentemente dai giovani universitari ai pensionati, non si è voluto perdere di vista la dimensione comunitaria e plurigenerazionale che l'idea di oratorio incorpora in sé. Si è pensato così di inserire momenti di gioco, momenti di preghiera, momenti a tavola.

In seconda battuta vorrei dire che questo fine settimana è immerso nel cuore del periodo pasquale che terminerà domenica 4 giugno con Pentecoste. Pensare che in questo periodo ci arricchiamo della lettura degli Atti degli Apostoli è confortante: anche noi in questi giorni faremo tesoro dei nostri atti, sia quelli positivi che quelli da migliorare. Come sempre la Parola di Dio ci precede, ci raggiunge e ci sorpassa... e meno male.

Dico due cose sui diversi incontri serali che avranno luogo. La prima serata la terrà don Giordano Goccini (direttore del Servizio di Pastorale Giovanile Diocesano), e ci aiuterà a riflettere sul modello educativo oratoriano da punti di vista quanto mai scontati. La seconda serata la terrò io cercando di rileggere ciò che sta avvenendo nei nostri oratori alla luce dell’incontro precedente, partendo da una serie di interviste a cui sto sottoponendo ragazzini e giovani (mi piacerebbe anche qualche adulto) in questo periodo. Domenica avranno luogo due incontri. Il primo, prima di cena, rivolto alla comunità degli adulti in cui don Paolo rileggerà il cammino degli oratori dentro il cammino dell'Unità Pastorale. Alla sera, invece, sarà dedicata ai giovani universitari: in questa serata, io e don Paolo, illustreremo una proposta di crescita missionaria che vorrebbe prender piede dall’inizio di settembre.

Non allarmatevi se non siete stati avvisati prima ma abbiamo iniziato ad attivarci per le faccende pratiche da non molto: prima abbiamo voluto capir bene il senso di tale evento. Non un evento per dire quanto siamo bravi (o meno), ma un’occasione in cui soprattutto la

fascia adulta della popolazione dei territori in cui abita la nostra unità pastorale si ferma a osservare quanto avviene nei nostri oratori e ad interrogarsi sulle possibili strade da percorrere.
Concludo abbozzando l’idea che (come ho già scritto) credo sia bello iniziare un cammino di discernimento comunitario sugli oratori. Il Weekend dell’Educazione è uno strumento, non un fine. Tuttavia da solo non basta a creare un pensiero comunitario aperto all’azione dello Spirito che rende nuove tutte le cose. Perciò a fine settembre mi piacerebbe proporre (con modalità e tempi opportuni) una sorta di Sinodo sugli Oratori (ricordando che ad ottobre vi sarà a Roma il Sinodo sui Giovani da parte dei vescovi).

Vi aspetto ai vari appuntamenti del Weekend dell'Educazione!!

Ciri

sabato 15 aprile 2017

Dalla penombra del sepolcro

"Ci sono cristiani che sembrano avere 
uno stile di Quaresima senza Pasqua" 
[Papa Francesco, Evangelii Gaudium n. 6]

Mi affascina sempre questo momento dell'anno. Mentre scoppia la primavera attorno a noi senza quasi che ce ne accorgiamo, scoppia anche l'amore di Dio per noi...senza quasi che ce ne accorgiamo.
Scoppia in lacrime Gesù, scoppia in lacrime Maria, scoppia in lacrime Giuda, scoppia in lacrime Pietro. Scoppia l'odio nei cuori dei presenti al sinedrio, scoppia di impazienza la folla nell'invocare una sentenza senza speranza, scoppia la testa di Pilato perché la verità che cerca non la può trovare tanto nei ragionamenti, ma nel contemplare l'uomo: ecce homo!
Questo è l'uomo: Gesù non è passato oltre i nostri sepolcri...e non ha schivato nemmeno il suo, lui che è Dio. Gesù ha dimorato e dimora tutt'ora là dove la nostra vita comincia a puzzare di morte. Lo ha fatto con Lazzaro, lo ha fatto con me (e con tanti altri).
Eppure Dio tace. Il Creatore che attraverso la Parola tutto ha creato, sabato santo tace. Teologicamente Dio è colui che parla e l'uomo è colui che ascolta. Durante il Triduo pasquale viviamo anche questo "passaggio": Dio accorcia tutte le distanze con l'uomo, fino a ribaltare la condizione. Gesù non è venuto per essere servito ma per servire: è Lui che lava i piedi agli apostoli...perché li ama fino in fondo, anzi fino ribaltare quello che sembrava essere il fondo del barile, come se ci fosse un doppio fondo nascosto, misterioso, affascinante.
Ecco la penombra del sepolcro. Si tratta di quella zona in cui non si capisce se si vede meno o se si scorge qualcosa di più. Se Gesù e il Regno sono una bufala o se effettivamente si sta compiendo questo Regno. Per cercare la risposta occorre mettere in pratica due verbi: ascoltare e camminare.
Se dalla penombra del sepolcro stiamo riconoscendo un Dio che smette di parlare per mettersi in ascolto, allora anche noi dobbiamo seguire il suo esempio: "ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno". La seconda cosa è mettersi in cammino. Ma verso dove?
Ognuno di noi ha luoghi in cui è stato visitato da Dio nel profondo: occorre tornarvi con la memoria della fede. Celebrare la risurrezione di Cristo è celebrare la tua risurrezione: cerca le tue tombe! Troverai Dio all'opera da tempo! E ti sta aspettando!
Non vi troverai uova, conigli, bancarelle, pranzi sontuosi: sperimenterai l'abbraccio benedicente del Padre nei confronti tuoi, suo figlio prediletto nel quale si compiace!
Perché scrivere questo sul blog dell'oratorio? Perché anche questo può essere visto come un sepolcro in cui gettare maree di disperati oppure un nuovo cenacolo di morti tornati alla vita. Gesù non ha voluto fare nulla da solo: non ha vestito i panni del supereroe. Si è circondato, invece, di uomini, anzi di pescatori di uomini.
Che questa Pasqua segni anche un nuovo passaggio per gli oratori delle nostre comunità: sempre più cenacoli di fraternità per collaborare al Regno. Entriamo in una nuova fase: fin'ora mi avete dato fiducia, oggi chiedo io a voi di cominciare un cammino sempre più comunitario nel prenderci cura delle giovani generazioni, e la Chiesa non può tirarsi indietro da questo, altrimenti saremo collaboratori di sepolcri, dimore di morti.
Che questa Pasqua dia inizio, attraverso lo Spirito del Signore, a un cammino che porti a creare una Pastorale Oratoriana di Santa Maria degli Angeli, fratelli per fare fratelli.

Buona Risurrezione!!

Ciri


mercoledì 5 aprile 2017

Quale senso al progetto oratori?



Carissimi,

a circa un anno dal mio arrivo nella vostra Unità Pastorale vorrei condividere con voi il senso che sta sotto al progetto dei vostri oratori.
Chiaramente non potrò essere esaustivo con un articolo: non chiedetemi troppo. Altrettanto certamente il mio mandato non si esaurisce nel passare del tempo in oratorio: non chiedetemi troppo poco.
In queste poche righe cercherò di far intravedere l’invisibile: il lavoro dietro le quinte e che coinvolge due splendidi organi, cuore e cervello. Il primo perché, come diceva don Bosco, educare è cosa del cuore. Cuore inteso quindi come la sede degli stati d’animo (emozioni e sentimenti), dove si coltivano le relazioni più profonde e approfondite (in oratorio in particolare coi giovani), ma anche luogo dove si fa discernimento e nascono le decisioni. Il cervello invece aiuta a leggere le situazioni con strumenti e criteri appropriati e a trasformare una serie di attività in un programma, una serie di programmi in un progetto…e una volta capito partire e ripartire dal progetto, quello strumento che ci chiede da dove si parte per andare dove con che stile.
Il senso, ovvero la direzione, del progetto oratori è senza alcun dubbio l’evangelizzazione. Avete letto bene. Al centro di tutto non c’è l’animazione, né offrire un servizio alle famiglie, né il trasmettere dei saperi. Il senso dell’oratorio è in primis evangelizzare: il resto viene di conseguenza e diventa l’espressione concreta di tale annuncio e testimonianza evangelica.
Ciò che è più visibile (per lo meno ai più attenti e presenti) è la concretizzazione di ciò che comunque viene connotata da uno stile. Il mezzo più importante che stiamo cercando di far fermentare negli oratori di Santa Maria degli Angeli è la fraternità. Tale fraternità ha molteplici modalità per incarnarsi e solo alcuni di queste riescono ad essere progettate, tante altre rimangono nei gesti semplici e nascosti di ogni giorno. Ne elenco le principali: il giovedì pomeriggio alla Casa del Giovane per tutti i ragazzi delle superiori (punto di ritrovo, di attesa, di compagnia, di studio e divertimento); il momento dei compiti per le medie e le elementari proposto a piccolo gruppo con un adulto che accompagna questo processo di comunione e autonomia allo stesso tempo; il cortile in cui si mescolano ragazzi di ogni età, con giochi di ogni genere; la riflessione attraverso un cartone animato (elementari) e un film (medie); …
Il secondo mezzo attraverso il cui in oratorio pensiamo di evangelizzare è il servizio. Non solo fratelli ma fratelli che si aprono all’altro, specialmente sul più piccolo. Ecco allora i volontari adulti che in diversi modi e tempi mettono in gioco le competenze sviluppate in una vita. Ecco ancor di più allora i giovani e giovanissimi talvolta alla ricerca dei talenti nascosti da poter far emergere e a sua volta sviluppare. Per questo è necessario sempre più un accompagnamento da parte mia attraverso un percorso di formazione e di accompagnamento personali.
Una terza porta attraverso cui si vive il Vangelo in oratorio è l’accoglienza. E qui dobbiamo chiederci quanta accoglienza e di che qualità. Inevitabilmente sono da evitare gli estremi. Da un alto accogliere tutti allo stesso modo e con le stesse offerte significa n realtà non seguire bene il cammino di nessuno. Dall’altro lato si correrebbe il rischio di creare una élite di pochi ben curati ma che non respirano il mescolarsi con gli altri. Interrogarsi sull’accoglienza significa anche chiedersi a chi ci rivolgiamo, chi chiamiamo “nostri” ragazzi e chi invece escludiamo da questo circolo.
Credo fermamente che ogni oratorio dell’u.p. si stia aprendo al suo territorio e si sta lasciando abitare da coloro che si sono fatti avanti. È un ottimo punto di partenza…ma non basta. Dobbiamo imparare a fare discernimento e discernimento comunitario. Per questo il 5-6-7 maggio abbiamo pensato a un Weekend dell’Educazione, un tempo per fermarsi e mettersi in ascolto. In ascolto anzitutto di ciò che sta succedendo nei nostri oratori, in ascolto dei ragazzi che li abitano, in ascolto di ciò che lo Spirito sta suggerendo a voi (e noi) adulti per continuare il cammino in maniera sempre più fedele al Vangelo. Vi invitiamo dunque a tenervi liberi sia come agenda sia come cuore. Da lì vogliamo ripartire con un percorso più comunitario (da tempo mi balena in testa l’idea di fare una sorta di Sinodo sugli Oratori che potrebbe cominciare a fine settembre) e più aderente alla vita dei giovani che vivono nel nostro territorio. Anci scusate. Non nel “nostro” territorio, ma del territorio su cui vive questa comunità di discepoli del Risorto.
Per incominciare ad ascoltare di più vi lascio la mia email: ciri46@hotmail.it
Non scrivetemi per sostenere una “lobby” in cui mi si chieda di risolvere problemi: non chiedetemi troppo. Non scrivetemi per spegnere lo Spirito: non chiedetemi troppo poco.
Buona Quaresima,