Dalla fine di novembre è cominciato un percorso di orientamento alla scelta scolastica prossima per i ragazzi di III media. Tali incontro è portato avanti dagli educatori dei cammini formativi dei ragazzi assieme all'educatore di oratorio, così da permettere anche una eventuale mescolanza culturale e sociale dei ragazzi stessi.
Gli incontri (al lunedì a Regina Pacis e al venerdì a Roncina) sono impostati attraverso una metodologia altamente esperienziale: non ci sono grandi discorsi da ascoltare, ma tante attività ed esercizi per scavare nelle profondità di se stessi, quelle meno accessibili.
L'idea, infatti, è quella di dare ai ragazzi degli strumenti per capire cosa è già seminato dentro se stessi: competenze, talenti, attitudini, desideri, paure e progetti che sono già presenti in loro ma che hanno solo bisogno di essere illuminati e riletti.
Agli incontri stanno partecipando una quindicina di adolescenti, che sempre più si mettono i gioco con se stessi e con il gruppo di coetanei. Ad ogni incontro, infatti, c'è un momento di condivisione in cui ciascuno può sentirsi libero di comunicare ai presenti quando emerso per sé, senza mai che questo diventi un obbligo. Obbligarli a condividere quanto di più profondo si cela nel loro intimo sarebbe una violenza morale e psicologica gratuita e con non porterebbe alcun frutto se non marcio.
Al termine degli incontri non verrà dato alcun consiglio ai ragazzi: siamo convinti che ne abbiano già tanti. Tuttavia ci pare importante ascoltarli a tu per tu: un tempo in cui poter verbalizzare quanto prodotto dagli incontri e dalla rilettura del proprio vissuto. L'ascolto è un canale potentissimo per significare il proprio passato, presente e futuro... ma quanto spesso ce lo dimentichiamo.
Inoltre ci pare importante condividere questo tragitto assieme ai genitori attraverso un incontro di sintesi e per darci qualche linea guida di cosa non fare e di cosa fare come accompagnatori privilegiati dei propri figli.
E tutto questo non è Vangelo? Gesù non era un grande ascoltatore e un grande osservatore? Non illuminava la strada del vissuto delle persone che gli si facevano vicino? Non era un profondo conoscitore dell'anima, ovvero del lato più umano di ciascuno? E se noi educatori e genitori, alla scuola del Maestro, cerchiamo di ripetere nel concreto del quotidiano i gesti del bel Pastore, non stiamo evangelizzando?
Quando dunque ebbe loro lavato i piedi ed ebbe ripreso le sue vesti, si mise di nuovo a tavola, e disse loro: "Capite quello che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore; e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, che sono il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Infatti vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come vi ho fatto io".
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