giovedì 19 aprile 2018

Una gita in campagna

Oggi coi ragazzini più piccoli dell'oratorio di Regina Pacis siamo andati in una fattoria didattica a Correggio, dal sinor contadino Daniele Garuti, un giovane di 24 anni che ha aperto la sua attività da qualche anno e che accoglie orde di bambini analfabeti o quasi di natura e insegna loro qualcosa. Questo qualcosa consiste nell'impare a distinguere una faraona dalla regina del faraone, a collegate le uova dei diversi pennuto che ospita, e altre cose ancora. Inoltre insegna (facendolo fare in diretta ai ragazzi) come si zappa, come si pianta, come si concima e come si innaffia una piantina di erba cipollina, piuttosto che del prezzemolo, o del basilico e via discorrendo.
Insomma oggi si fanno i compiti in questo modo all'oratorio, ed è una vera e propria scuola!
Ai ragazzi è piaciuto soprattutto piantare gli ortaggi: è stato difficile farli tornare a casa tanto è stata una esperienza significativa.
Prendersi cura di un vegetale rimanda a quanto occorre per prendersi cura delle relazioni che viviamo.




giovedì 12 aprile 2018

Lettera alle assemblee parrocchiali della UP


Carissimi,

purtroppo non mi è possibile essere con voi quest’oggi ma reputo importante dare quantomeno un mio contributo scritto.

Ho provato ad accostare le parole scritte da papa Francesco nei punti dell’EG che avrete appena letto con il progetto educativo degli oratori, con la vita che abita in questi luoghi. A circa due anni dal mio arrivo (per alcuni oratori poco più e per altri poco meno) sto vedendo quanta strada abbiamo già fatto. Mi sento sempre più voluto bene da voi e questo è per me motivo di grande fiducia e di incoraggiamento. Per questo vi ringrazio di cuore. Allo stesso tempo vivo anche un certo senso di lontananza da parte delle comunità al progetto degli oratori. Eppure dovreste vedere che vivacità in questi luoghi. Si vive (a tempi alterni certamente) quella gioia missionaria di cui parla Francesco, quella gioia che vive anche Gesù quando si rivela ai piccoli.  Stiamo camminando, non c’è dubbio, eppure penso davvero che sia il tempo di entrare dentro una co-progettazione: i ragazzi hanno bisogno di una comunità che si faccia vedere e sentire. Ci sono mille modi per poter concretizzare questa frase ed è per questo che ho bisogno di progettare con voi, con una comunità effervescente.
Il papa parla di discepoli che prendono l’iniziativa. Io ne ho prese tante fino ad ora e sempre più. Certamente quelle che però hanno maggior efficacia sono quelle cha partono dalle idee di parrocchiani che mi si fanno vicini, mi raggiungono e chiedono di provare a vedere quello che loro vedono e di poter immaginare qualcosa di bello in oratorio.
Conosco sempre più fra voi evangelizzatori che hanno odore delle pecore, che hanno quella scintilla che li porta oltre, che li porta a donarsi. Quanto bello e prezioso sarebbe mettersi in cammino insieme. Magari per piccoli tratti oppure per lunghi, chissà: che spettacolo sarebbe!
Sapete, anche grazie all’opera dei vostri oratori, state diventando un punto di riferimento per le persone che condividono il vostro medesimo territorio. Quanti ragazzi hanno la possibilità di vivere una Chiesa vicina, una Chiesa dalla porte aperte, una Chiesa in uscita perché accoglie chi è fuori…e anche chi è dentro. Il linguaggio proprio dell’oratorio non è quello della catechesi o della liturgia, ma è pur sempre un linguaggio attraverso il quale si evangelizza: attraverso l’esempio, un tempo prolungato e ripetuto passato insieme, un “buongiorno, come stai” che sai che non mancherà alla tua giornata, …
Ma quanti ragazzi potrebbero ancora avvicinarsi alla sorgente se davvero ci pensassimo chiamati in causa in questo percorso! In oratorio, a prescindere dell’età, hai sempre la possibilità di donarti. Abbiamo, infatti, bisogno di educatori, di animatori, di baristi, di chi ci compra un pallone o una rete, di chi fa un’offerta, di chi viene a pulire, di chi viene a incontrare chi c’è, di chi non può far nulla di questo ma può pregare per i ragazzi dell’oratorio e per questa opera missionaria. Già, missionaria perché tutti i piccoli sono poveri se non hanno punti di riferimento credibili, luoghi adeguati in cui crescere, esperienze di gruppo, momento di servizio e di riflessione.
Vi invito col cuore in mano a partecipare al Weekend dell’Educazione che si terrò il 20-21-22 aprile. In particolare sabato presenterò a tutti per la prima volta il progetto educativo degli oratori della UP. Verrà consegnata nella stessa serata un depliant cartaceo progetto: uno strumento veloce da leggere e sintetico così da poter entrare nella case di ciascuno di voi. Un segno, se volete, di tutta una umanità amata da Dio che nella ferialità dei giorni prende vita nei vostri oratori. Quindi venite così vi portate a casa anche il gadget!
Altri due segni abbiamo pensato quest’anno per far entrare maggiormente l’oratorio nella vostra quotidianità: il calendario 2018 (ne abbiamo ancora qualcuno da svendere) e le felpe della UP che cominceremo a vendere al Weekend dell’Educazione. Sono due segni che in sé incorporano due finalità: rianimare una certe idea di appartenenza e dall’altra una fonte di entrata per i tanti percorsi che stiamo offrendo in oratorio. Vi sollecito per tanto a essere attenti a questi sforzi (non solo miei ma di un certo numero di universitari).
Vi lascio la mia email per cominciare una co-progettazione con chiunque ritenga preziosa l’opera missionaria oratoriana al fine di migliorarla e viverla di più.

Un abbraccio,

Ciri

martedì 3 aprile 2018

Educare attraverso lo sport

«I giochi di squadra procurano gioia e salute e costituiscono un mezzo per insegnare ai ragazzi, che domani saranno uomini, la disciplina, la padronanza di sé e l’abitudine a giocare lealmente, tutte cose che formano un buon sportivo» (Baden Powell)

Oggi lo sport non è più un gioco. Non lo dico come se fosse una buona notizia o come se fosse uno slogan da annunci pubblicitari. La pratica sportiva si è mano a mano allontanata dal modello del gioco, quel sano modo di relazionarci che ci ha fatto crescere fin da... bambini. Il gioco, infatti,  rappresenta una notevole forma di apprendimento per i piccoli. Esso è uno stile che forma competenze di diverso genere: sviluppa il controllo del corpo con lo spazio e con il tempo, aiuta a sviluppare un pensiero tattico, promuove un sano agonismo, aiuta a conoscere e cooperare con altri...
Purtroppo tutto questo oggi sembra  proprio dimenticato, come se non fosse mai stato vero. Adesso ciò che sembra contare è la possibilità di trovare dei talenti da spremere come si fa con le arance nella speranza che diano un succo (possibilmente un'entrata economica) dolce. Lo sport è ormai più vicino all'idea del lavoro che del gioco, dello spettacolo piuttosto che all'ordinarietà. 
Come oratorio siamo chiamati a rilanciare la proposta sportiva di uno sport accesibile, offrendo una serie di attività e non solamente una, puntando a ripensare tempi, spazi e stili. L'oratorio infatti di base offre un cortile nel quale giocare in semplicità e senza formalità, luogo di incontro e di conoscenza.Un tempo ai ragazzini bastava uscire di casa e trovarsi in un cortile per dare due calci al pallone. L'oratorio può fare questo.
Ma possiamo fare anche di piu: possiamo anche educare attraverso lo sport. Per questo oggi sono partiti i LabOratori sportivi sul cortile di Spirito Santo. Erano in cantiere tre Lab ma purtroppo ne è partito solo uno. L'idea non è quella di diventare una società sportiva ma quella di insegnare la bellezza del gioco è la ricchezza di farlo in compagnia e senza ansia da prestazione. Avvicinare ragazzini a uno sport che altrimenti potrebbero non incontrare. 
Crediamo che lo sport possa essere una grande via di comunicazione educativa a volte poco sfruttata e riconosciuta a livello oratoriano sul nostro territorio. Per questo motivo stiamo provando a pensare a un campo settimanale all'insegna dello sport dal 25 al 29 giugno sempre a Spirito Santo. Ringrazio chi ha deciso di collaborare e ci si era messo a disposizione anche per gli altri LabOratori sportivi. Rilanciamo il tempo del gioco come occasione di crescita personale e sociale!