In questi giorni corriamo tutti il rischio di anestetizzarci di troppi cibi succulenti e di troppi (a volte) gesti superficialmente ruffiani. Se invece proviamo a tenere il ritmo delle letture corriamo un altro rischio: quello di incontrare Qualcuno di inaspettato, Qualcuno che ti fa riflettere su tante cose.
Avvento. La Scrittura ci mette davanti la storia di Maria e di Giuseppe (e non solo), due giovani diversissimi fra loro ma capaci di andare oltre all'apparenza, cercando qualcosa (o Qualcuno) che stia oltre a una vita piatta e appagata di affari secondari che non soddisfano la sete di pienezza.
Natale. Il tempo in cui siamo letteralmente immersi offre letture di primo acchito contrastanti fra loro. La nascita di Gesù dove "in lui era la vita e la vita era la luce degli uomini [...] eppure il mondo non lo ha riconosciuto" (Gv 1). Santo Stefano, il primo donatore degli organi della fede, che non si preoccupa di come o che cosa dire, non si occupa di difendersi ma si svuota per essere colmato di quello Spirito del Padre che parlerà per lui (cfr. Mt 10). San Giovanni Apostolo ci introduce, dopo una corsa a perdifiato, nella tomba dove era stato deposto il corpo di Cristo: e siamo a Natale! E dopo essere entrato "vide e credette" (Gv 20). I Santi Innocenti trucidati da Erode, un re fasullo. A farla franca su tutti gli Erodi di tutti i tempi sembra essere un ragazzo che una volta ancora crede ai sogni, realizza le ispirazioni con le quali Adonai lo visita. La presentazione di Gesù al tempio e l'incontro con un anziano uomo attento ai segni dei tempi che ci invita a lasciarci un po' andare con Dio: "Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti" (Lc 2). La Santa Famiglia di Nazareth che ricorda che la vocazione di una famiglia è essere Chiese Domestiche, come ci invita Papa Francesco: cenacoli di preghiera in cui rinnovare il desiderio di santità.
Come educatore degli oratori di Santa Maria degli Angeli sento due bisogni.
Il primo è quello di spingere i nostri oratori nella corrente del Vangelo, come si spinge una barca su un fiume, lasciando trasportare la dove vuole. Dunque, parafrasando quanto detto prima rendere i nostri oratori case di sognatori, case illuminate e illuminanti, case di servizio e sacrificio, case di energie spese alla rincorsa di una vita in pienezza, case di affido, case di spensieratezza e di responsabilizzazione, case di preghiera e di santità.
Il secondo bisogno è quello di circondarmi di persone che corrano il rischio di lasciarsi trasportare dalla Parola di Dio che fa fiorire la vita anche nel deserto. Vi chiedo di aiutarmi ad aiutarvi per prendere consapevolezza che gli oratori sono chiamati ad accompagnare le giovani generazioni con metodi calzanti alla vita di oggi ma tenendo lo sguardo alla Sorgente, sulle alte vette, dove l'amore del Padre sconfigge ogni paura.
Buon tempo di Natale!
ciri
giovedì 29 dicembre 2016
lunedì 14 novembre 2016
Un pomeriggio di Giubilo
Quando domenica scorsa (6 novembre) sono iniziati ad arrivare la prima
famiglia, il primo animatore e i primi bambini per il pellegrinaggio dalla "porta santa" dell'oratorio alla Porta Santa della Misericordia in Cattedrale ho capito che allora non sarei andato da solo come don Camillo alla benedizione del fiume che al seguito aveva solo un cane ("Così Peppone non potrà dire che alla processione non c'era neanche un cane").
Non eravamo molti ma eravamo Chiesa, e questa era la cosa che contava di più. Abbiamo portato tutti nostri oratori, con le loro attività, progetti, volti, sorrisi, impegni, compiti, giochi a immergersi nella Misericordia del Padre.
Una presenza passata inosservata, specie quando siamo passati di fianco al palazzetto dello sport gremito di tifosi dove poco dopo si sarebbe disputata la partita di basket. Tuttavia una presenza concreta e convinta. Facile convincersi quando si è in molto...ma quando i numeri non aiutano tutto il resto si esalta e tira fuori le tue convinzioni e la tua generosità.
I nostri oratori hanno fatto giubileo: ora tocca di vivere questa grazie giorno per giorno con l'impegno di quanti si sentiranno coinvolti!
Grazie a chi ha potuto condividere questo pellegrinaggio e anche a coloro che per ragioni di forza maggiore non hanno potuto partecipare ma che con il pensiero e la preghiera ci hanno accompagnato!
ciri
Genitori, incontriamoci!
Nel pensare a un progetto di oratorio e ancora di più di oratori, non si può non cercare l'alleanza fra le figure educative che gravitano intorno alla vita dei ragazzi: insegnanti, allenatori, educatori di diverso tipo ma soprattutto genitori.
Vogliamo partire insieme per poter camminare accanto ai vostri figli siccome le loro strade, in tempo e modalità differenti, si sono incrociate in oratorio.
Pertanto io e don Paolo abbiamo il vivo desiderio di incontrare i genitori di ciascuno dei ragazzi (elementari e medie) degli oratori dell'unità pastorale di Santa Maria degli Angeli dove vi sono attività settimanali (Regina Pacis, Roncina e San Bartolomeo) giovedì 24 novembre dalle 18.30 alle 19.30 presso l'oratorio di Regina Pacis.
Sarà un momento in cui vi presenteremo il Progetto Oratori e soprattutto il pensiero che vi sta dietro.
Sappiamo che trovare un momento non è sempre facile ma ci dimostrate ancor di più che per il bene dei vostri figli fate questo e altro.
Penso sarà un incontro semplice quanto decisivo perché come recita un detto africano "per educare un ragazzo occorre un villaggio".
Incontriamoci!!
Vogliamo partire insieme per poter camminare accanto ai vostri figli siccome le loro strade, in tempo e modalità differenti, si sono incrociate in oratorio.
Pertanto io e don Paolo abbiamo il vivo desiderio di incontrare i genitori di ciascuno dei ragazzi (elementari e medie) degli oratori dell'unità pastorale di Santa Maria degli Angeli dove vi sono attività settimanali (Regina Pacis, Roncina e San Bartolomeo) giovedì 24 novembre dalle 18.30 alle 19.30 presso l'oratorio di Regina Pacis.
Sarà un momento in cui vi presenteremo il Progetto Oratori e soprattutto il pensiero che vi sta dietro.
Sappiamo che trovare un momento non è sempre facile ma ci dimostrate ancor di più che per il bene dei vostri figli fate questo e altro.
Penso sarà un incontro semplice quanto decisivo perché come recita un detto africano "per educare un ragazzo occorre un villaggio".
Incontriamoci!!
ciri
mercoledì 9 novembre 2016
Un'impronta che segni la tua storia
È questo
il titolo del percorso di Formazione Animatori di Oratorio, formata da tre
appuntamenti scanditi lungo il corso dell’anno pastorale. Il primo di questi
sarà sabato 12 novembre dalle 17 alle 21 presso i locali dell’Oratorio di San
Bartolomeo. Il secondo, invece, domenica 15 gennaio dalle 9 alle 14 sempre a
San Bartolomeo. L’incontro conclusivo si terrà domenica 14 maggio e durerà
tutto l’arco della giornata perché si farà un’uscita per unire la fraternità al
servizio, il divertimento (rafting?) al formarsi.
Perché
questo titolo? Queste sono alcune delle parole che Papa Francesco ha pronunciato
ai giovani durante la gmg di Cracovia a luglio. Egli ha invitato tutti a
scomodarsi e ad alzarsi dal proprio divano, allacciarsi le scarpe e mettersi al
servizio degli altri allacciando ponti e abbattendo muri con le persone. La
sfida è stata accolta dai nostri oratori e vogliamo renderla concreta anche
attraverso un accompagnamento formativo e personalizzato di chiunque voglia
diventare Animatore di Oratorio. Si tratta di un accompagnamento delle giovani
generazioni, in particolare i ragazzi delle superiori, nell’aprirsi al diverso,
dal più piccolo al più bisognoso, sapendo che questo è un canale attraverso il
quale prendere consapevolezza di chi si è e strutturare la propria identità. Ci sembra
importante anche dal lato vocazionale e con questo termine non intendiamo
parlare della chiamata al sacerdozio ma intendiamo dire quello che
letteralmente significa: essere chiamati. Tutti quanti siamo chiamati ad amare
ma ciascuno in modo diverso. Chinarsi sul bisogno di un
altro quando si ha tra
i 15 ei 20 anni è un’ottima palestra per riconoscere chi si è e chi si è
chiamati a diventare. Apre una nuova concezione del sé, apre spazi di
interiorità nonostante ci chiami ad essere decentrati verso gli altri: curioso
eppure vero. Ecco come il Progetto Oratori si innesta perfettamente nel cammino
di fede dei ragazzi. Questo è un ambito vocazionale e ci accompagneranno in
questo viaggio di tre tappe alcuni personaggi dell’Antico e del Nuovo
Testamento con la loro storia, i loro errori e , soprattutto, i loro “sì” alla
vita e alla vita in pienezza.
Allora
cosa aspetti? Alzati dal divano, allaccia le scarpe e lascia un’impronta che
segni la tua storia!
Ciri
lunedì 31 ottobre 2016
Orientamento Scolastico
Saper scegliere è un’arte che si apprende. Come può un ragazzino di III media scegliere il futuro dei suoi prossimi cinque anni scolastici se non è capace di progettare la sua giornata? Esistono strumenti che possono aiutarlo oppure “speriamo che io me la cavo” come recitava il titolo di un film? Da dove partire per fare la scelta giusta? Quali sono le domande vere che mi portano a discernere il meglio per me?
Innanzitutto occorre essere
convinti che all’età di 14 anni si possa scegliere la scuola giusta, altrimenti
sarebbe inutile pensarci. Che sia scontato e facile invece no. Occorre lavorare
su due fronti: la propria interiorità e ciò che ci offre il mondo. Se manca uno
di questi tasselli sarà certamente una scelta poco ragionata, poco seria, poco
azzeccata che nel miglior dei casi ci avrà preso più per fortuna che per
consapevolezza.
Per questo come oratori impegnati
nell’educazione dei ragazzi a 360 gradi ci sentiamo interpellati a offrire un
percorso di orientamento scolastico rivolto ai ragazzi che stanno frequentando
la terza media. Oltre ai ragazzi vorremmo incontrare anche i genitori al
termine del percorso perché se non c’è alleanza educativa fra figure adulte di
riferimento allora tanti percorsi sono votati a fallire.
Il percorso si terrà dalle 17
alle 18 presso l’oratorio di Regina Pacis al lunedì e presso l’oratorio di San
Bartolomeo il martedì, partendo dal 7 novembre e terminando il 20 dicembre. Quello
del lunedì e quello del martedì non sono due incontri diversi, ma lo stesso
rivolto a ragazzi di territori diversi per cui la frequenza è di una volta a
settimana per sette settimane.
La proposta è rivolta a tutti (TUTTI)
coloro che desiderano fare un percorso serio. Ci stiamo confrontando anche con
la scuola Lepido per conoscere meglio cosa viene offerto sul territorio, al
fine di non fare dei “copia e incolla” ma per costruire percorsi ancora più
efficaci per i nostri ragazzi.
Invito quindi tutti a far
circolare la notizia e possibilmente a telefonarmi o a mandarmi una email per
capire come meglio organizzarci e per conoscerci fin da subito.
Ciri (Francesco)
3348593000
ciri46@hotmail.it
3348593000
ciri46@hotmail.it
giovedì 20 ottobre 2016
Giubileo degli Oratori
Come avrete visto nelle locandine nelle varie chiese della u.p. domenica 6 novembre ci troveremo alle 15 all’oratorio di Regina Pacis e dopo un’oretta di giochi e bans ci prepareremo per camminare verso le Cattedrale: dalla “porta santa” dell’oratorio alla Porta Santa della Misericordia.
A chi è rivolto? A tutti i bambini assieme ai genitori e
famiglie di tutta l’unità pastorale e a tutti i giovani e giovanissimi!
Abbiamo pensato a questo appuntamento la domenica prima che
chiuda l’anno della Misericordia diocesano e due domeniche prima della chiusura
di quello mondiale per rendere grazie dell’anno trascorso e per affidare il
progetto oratori dei prossimi anni. Questo progetto non è da pensare tanto come
un pezzo scritto di carta, ma progetto sono tutte le facce dei nostri ragazzi e
delle nostre famiglie, i sogni e i progetti dei nostri giovani, il tempo
trascorso in fraternità e quello dedicato al servizio…
Il cammino si fa per-dono, recita il sottotitolo, che
significa sia che andiamo a ricevere l’indulgenza, il perdono, l’abbraccio
benedicente del Padre che ci chiama ciascuno per nome, sia che il cammino è già
dono, è già grazia, è già comunità di discepoli.
Sarà dunque momento di festa come un oratorio sa fare ma
sarà anche momento profondo di preghiera e dialogo con Dio.
Se pensi che le due cosa possano stare insieme ti invito a
esserci e a divulgare il pellegrinaggio, altrimenti ti invito ugualmente nella
speranza di lasciarti mettere in gioco e lasciare ad altri che i pregiudizi
pregiudichino un cammino.
Ti aspetto allora domenica 6 novembre!
ciri
lunedì 17 ottobre 2016
Lettera alle comunità di Santa Maria degli Angeli
non potendo incontrarvi tutti di persona ho pensato di scrivervi una lettera.
Sono molto contento ed entusiasta
del fatto che abbiate scelto di avermi tutta la settimana per tre anni, anche
se confesso che lasciare l’Oratorio di via Adua non è stato e non è cosa facile
per me.
Con queste righe, vorrei non solo darvi
delle informazioni ma soprattutto condividere un pensiero, uno stile, uno
sguardo. Partiamo dal fatto che da lunedì prossimo comincerà il progetto degli
oratori. So che la prima vostra
preoccupazione sarà quella di dire che non è stato pubblicizzato l’inizio: come
darvi torto? Ma vi confesso che è molto più importante partire con calma, con
il ritmo giusto per i primi passi, come si fa per una maratona. Infatti questo
progetto è un percorso, un processo: non si tratta di correre i 100 metri
piani, nemmeno i 1000 metri…qua stiamo per iniziare una maratona. Una maratona
che prevede accessi anche dopo la partenza. Questo ci impedirà probabilmente di
essere gasati e dal poter gridare “eravamo in 40, 60, 100!!”. Ma questa non è
la nostra sfida (ammesso che sia la sfida di qualche oratorio…cosa della quale
dubito fortemente). Noi partiremo con quei pochi che vorranno montar su, e pian
piano saranno eventualmente questi i nostri migliori biglietti da visita. D’altronde
non mi sembra che Gesù, del quale noi siamo discepoli, abbia iniziato tanto
diversamente: 12 uomini e nemmeno tanto in gamba per la sua missione.
Un secondo punto che vorrei
sottolineare è che un oratorio di fonda sul protagonismo giovanile, e lo va a
svegliare, a stanare e a sviluppare. Per questo la mia attenzione sarà
soprattutto sui ragazzi delle superiori: sono questi i più “poveri” fra i
giovanissimi. Si sentono dire che sono sempre troppo grandi o troppo piccoli.
Dentro questo progetto non troveranno posto solo come risorse ma come persone a
360°. Essi non saranno, pertanto, solo ingaggiati alla “scuola del servizio”
(doposcuola, cortile, laboratori…). Per essi abbiamo pensato a un
accompagnamento personale, un percorso formativo come animatori di oratorio
suddiviso in tre tappe e uno spazio e un tempo (la Casa del Giovane di
Codemondo al giovedì pomeriggio) per “essere comunità”.
Come terzo punto vorrei dirvi che
questo è probabilmente il primo progetto di oratori a livello di unità
pastorale (quanto meno sul nostro territorio). Potremmo chiamarla “Carovana
degli Oratori”: infatti, a differenza di altri posti, non abbiamo individuato
un oratorio un cui contrare le attività di tutta un’unità pastorale, come una
grossa vena o arteria. Ci siamo piuttosto considerati un insieme di capillari,
che vorrebbero generare vita fino agli estremi confini delle nostre periferie,
capaci di portare nulla se non l’abbraccio del Padre misericordioso, quel Padre
che vede nel segreto e ti ricompenserà. Sì, non suoneremo la tromba in piazza e
nemmeno allungheremo i nostri filatteri perché la gente veda e ci dia lode.
Saremo sul territorio, in giornate qualunque, abiteremo il quotidiano, dove la
vita attenda di essere accolta…magari con un gioco, con una riflessione,
facendo i compiti, dando speranza, ascoltando, ascoltando e di nuovo
ascoltando. Per questo faremo un incontro coi genitori dei primi ragazzini
iscritti a metà novembre e non prima. Certo, spargete voce, attivate
passa-parola, divulgate i volantini, leggete e fate leggere le locandine. Solo
non ci scappi la frenesia per l’evento ma ci accompagni la pace di un percorso
duraturo, che comincia in sordina, ma che come qualsiasi pianta cresce pian
piano e come faccio ,il contadino, nemmeno lui, lo sa.
Questo progetto, che nel concreto
vedrete meglio dalle slide come si declina, mette al centro l’essere casa.
Innanzitutto l’essere casa di Dio, il quale è Lui che ti manda a prenderti cura
dei ragazzi. “Mi ami, Pietro? Pasci le mie pecorelle!”. Sarà casa del giovane
se sarà prima casa dello Spirito Santo. “Non rattristate lo Spirito”. Sarà casa
del discernimento se sarà prima casa di meditazione. Sarà casa di accoglienza
se sarà prima casa di preghiera. Tutto parta e ritorni al Padre, il quale
“completerà per me l’opera sua” recita il salmista. L’opera non è né mia, né
tua: è del Padre che “sa già di quali cose abbiamo bisogno”. Non chiniamoci
sulle nostre pance che ci fanno vedere problemi quelli che invece sono dei
passaggi necessari. Alziamo lo sguardo perché Dio c’è e non sono io…e nemmeno
tu. Dio c’è e la cosa grande è che ci ha chiamato ad aiutarlo, a entrare nel
suo progetto che è sempre di amore e di fedeltà. Non lasciamoci ingannare dalle
vanaglorie, ma guardiamo “a Lui e saremo raggianti”. Questo significa guardar
con altri occhi ai momenti di croce. “Ci sono alcuni cristiani che vivono la
fede come una Quaresima senza Pasqua” dice Papa Francesco. Recuperiamo la gioia
del Vangelo. Come? Lasciandoci toccare da Dio senza fretta di trovare
“risoluzioni umane” ma con la fede di cercare “risurrezioni divine”.
Mi spiace non essere stato dei
vostri, di poter avervi visto in faccia mentre condividevo queste cose (magari
qualcuno mi avrebbe in realtà guardato male per cui forse è meglio così).
Penserete che abbia i piedi fra le nuvole. Tutt’altro. Il discepolo di Gesù ha
gli occhi rivolti al Cielo e le scarpe ben salde a terra perché la vuole
rendere migliore, la vuol far assomigliare almeno un pochino a quel Regno dei
Cieli che nasce nel quotidiano e può portare molto frutto.
Vi lascio con una riflessione,
che detta col cuore penso possa essere una splendida preghiera.
Grazie di cuore,
ciri
La differenza dello
Spirito
«Senza lo Spirito Santo, Dio è lontano;
Cristo resta nel passato;
il Vangelo è lettera morta;
la Chiesa una semplice organizzazione;
l'autorità un dominio;
la missione una propaganda;
il culto una rievocazione
e l'agire cristiano un moralismo.
Con Lui invece: il cosmo si solleva
e geme ma nelle doglie del parto,
il Cristo risuscitato è presente,
il Vangelo è potenza di vita,
la Chiesa significa comunione trinitaria,
l'autorità è servizio liberatore,
la missione è Pentecoste,
la liturgia è memoriale e profezia,
l'agire umano è deificato.
Cristo resta nel passato;
il Vangelo è lettera morta;
la Chiesa una semplice organizzazione;
l'autorità un dominio;
la missione una propaganda;
il culto una rievocazione
e l'agire cristiano un moralismo.
Con Lui invece: il cosmo si solleva
e geme ma nelle doglie del parto,
il Cristo risuscitato è presente,
il Vangelo è potenza di vita,
la Chiesa significa comunione trinitaria,
l'autorità è servizio liberatore,
la missione è Pentecoste,
la liturgia è memoriale e profezia,
l'agire umano è deificato.
lunedì 26 settembre 2016
ITINERARIO CRESIMA 2016-2017 - UNITA' PASTORALE SANTA MARIA DEGLI ANGELI
Il presente itinerario è stato elaborato dalla équipe catechistica dell'unità pastorale nel periodo febbraio maggio 2016.
SULLE ORME DI DON
TONINO BELLO
LO SPIRITO DEL SIGNORE
SULLE TRADE DEL MODO
DA GERUSALEMME AL MONDO
Obiettivo del progetto:
a partire
dall’esperienza della prima comunità cristiana e dalle figure significative
degli Atti degli Apostoli, guidati dalla figura di don Tonino Bello si cercherà
di vedere come anche oggi lo Spirito Santo sia all’opera nella storia degli
uomini e delle donne. Presenza che diviene significativa nella nostra vita
quotidiana in alcune esperienze limite o di confine. Il percorso prevede un
cammino fatto di tre momenti fondamentali:
a.
In
ascolto della Parola (primi due periodi)
b.
In
ascolto della Vita (terzo periodo)
c.
Celebriamo
la vita (quarto periodo)
Primo periodo:
Ottobre-Dicembre (In ascolto della Parola)
1.
Incontro
di presentazione del personaggio Tonino Bello (video, testo, commento)
2.
Il
libro degli Atti degli Apostoli: la nascita della chiesa
a. Le prime comunità (Atti 2,42s)
b. Pietro e a prima predicazione
cristiana
c. Paolo e le prime missioni
d. Lo Spirito Santo e la Chiesa
Obiettivi:
ü presentare il tema dell’anno la nella
figura di don Tonino Bello che nel testo di riferimento che sarà il libro degli
Atti degli Apostoli.
ü Permettere ai ragazzi di prendere
coscienza del ruolo dello Spirito Santo nella formazione della prima esperienza
di Chiesa
Metodologia:
·
Prendere
spunto da alcuni brani di Tonino Bello per introdurre i temi.
·
utilizzare
il materiale video prodotto dal gruppo dello scorso anno.
·
Entrare
in contatto con il gruppo dei narratori della parrocchia per narrare ai ragazzi
alcune parti degli Atti degli Apostoli.
Secondo periodo:
dicembre. Tempo d’Avvento e Natale
ü Valorizzare il tempo di avvento per
preparare i ragazzi e le loro famiglie a vivere in modo cristiano il Natale.
ü Utilizzare alcuni testi di don Tonino
Bello (Buon Natale, amico mio)
ü Si può pensare anche a qualche
attività che leghi don Tonino Bello e il Natale da presentare alla comunità
(Cosa e come?)
Terzo periodo: gennaio-
maggio (In ascolto della Vita)
Tema: In Cammino con don Tonino sulle strade del mondo
Obiettivo: mostrare i luoghi esistenziali nei
quali è all’opera lo Spirito Santo: pace, dialogo interreligioso, dialogo
interculturale, accoglienza ai poveri, rispetto delle differenze, mondo di
uguaglianza, attenzione ai più deboli, attenzione all’ambiente, ecc. Toccare
con mano la presenza dello Spirito Santo in mezzo a noi. Si possono individuare
cinque macro – aree: pace, religioni, culture, poveri, ambiente.
Metodologia: Visite guidate ad alcuni luoghi in
riferimento a quanto detto sopra. Visite appositamente preparate dai catechisti
e partecipate anche dai genitori. Importante saranno i momenti successivi agli
incontri ove si raccoglieranno le osservazioni dei ragazzi.
Testi di riferimento: Ad Abramo e alla sua discendenza, Ed
Meridiana 2000
Itinerario possibile:
·
Il
sogno
della pace fra i popoli (Giacobbe e Esau). Incontro con qualche realtà
che in diocesi lavora sul tema della pace (es.: Pax Christi)
·
All’incontro dell’altro. Conoscenza delle
religioni (incontro con i giovani mussulmani di Reggio, con gli ebrei
della sinagoga e la comunità evangeliche: fare una scelta)
·
Straniero sarai tu! Incontro – dialogo con i giovani studenti del Camerum e del
Togo di via Zandonai, con le famiglie della Burkina Faso, con i giovani nigeriani
(riferimento per questi incontri: don Paolo, Emmanuele, Mario Cipressi di
Mondo-insieme).
·
“L’avete fatto a me” (Mt 25). La chiesa e i poveri. Incontro con esperienze di servizio
ai poveri (Es.: Casa della Carità; Case di accoglienza; Caritas diocesana;
ecc.)
·
Laudato sii nostra madre terra. La cura del creato compito di ogni credente e di ogni
persona di buon senso. Entrare in contatto con associazioni che lavorano per la
protezione dell’ambiente (Bio Gold, Gas, ecc.).
Proposta di fine
percorso: un fine
settimana assieme in un luogo significativo nella vita di don Tonino Bello
(Molfetta, Arena di Verona, ecc.). In questo luogo si può dialogare con
qualcuno che ha conosciuto don Tonino Bello (a Verona c’è un sacerdote che ha
avuto don Tonino come catechista)
Celebriamo la vita. Nel giorno della celebrazione della
Cresima occorre fare in modo che questo percorso sia presente sia
nell’introduzione, che nelle preghiere e in altri gesti (invitare le persone
conosciute e presentarle alla comunità?)
Come procedere: sarebbe importante che da luglio a
settembre le diverse équipe parrocchiali organizzassero il percorso nelle sue
parti da presentare alla fine di settembre ai genitori.
mercoledì 3 agosto 2016
giovedì 9 giugno 2016
La Carovana del Grest
Cosa
centrano fra loro Peter Pan, Gru di Cattivissimo Me, le emozioni di Inside Out
e Lorax il guardiano della foresta? Niente dite? Eppure fanno parte della
Carovana del Grest che nel mese di giugno approda nei territori dell’u.p. di
Santa Maria degli Angeli!
Infatti,
gli oratori di Regina Pacis, Roncina, Codemondo–San Bartolomeo e Spirito Santo per
l’estate 2016 hanno strutturato una
cosiddetta Carovana del Grest ovvero una serie di Grest bisettimanali che
andranno ad alternarsi lungo tutto il mese di giugno presso le parrocchie dell’Unità
Pastorale.
Peculiarità
della Carovana del Grest non è quella di avere una serie di ingranaggi
indipendenti di una giostra: i vari Grest sono, infatti, seguiti da un’unica
regia sottoposta a un educatore professionale dedicato sull’intera unità
pastorale.
Al
centro dei Grest apparentemente si pensa debbano esserci i bambini e ragazzini
dalla I elementare fino alla II media che usufruiscono di questi servizi
parrocchiali durante il tempo estivo. In questo progetto, invece, si è voluto chiaramente
mettere al centro la figura dell’animatore, anzi del gruppo animatori: ragazzi
giovanissimi che hanno frequentato dalla prima alla quarta superiore che
dedicano il loro tempo libero di giugno per stare coi bambini, i più piccoli di
una comunità, più fragili facendosi loto prossimi come Gesù si fece prossimo
per i fratelli. È su questa figura dell’animatore, dunque, che la regia dell’educatore
professionale pone il suo “occhio di bue”, al fine di consegnare ai
giovanissimi del territorio un san(t)o protagonismo, del tutto diverso da
quello richiesto nei talent show. Tutto ciò che ciascuno può dare, riesce a
dare, sa dare e sa dire è oggetto di interesse dell’educatore. Di riflesso saranno
poi questi giovanissimi a prendersi cura dei più piccoli, all’interno di un
gioco di sguardi e sfide che non sviliscono ma, anzi, fanno crescere. Ecco perché
per noi adulti di una comunità educante al centro del nostro sguardo dovrebbero
esserci gli animatori, quei ragazzi delle superiori che tanto ci diciamo essere
sempre in panchina, sdraiati sul letto
connessi al cellulare, ma che in due settimane di Grest riescono sempre a
stupirci e a ribaltare questa loro immagine che, forse, è la nostra immagine
che abbiamo su di loro e che non li aiuta certamente a sviluppare ciò che di
meglio c’è in loro.
Grest, che emozioni!!!
La scuola è finita!!
Ora è tempo di GREST!!!
Martedì 7 giugno è cominciato quello di Regina Pacis, il primo dei quattro grest che prenderanno vita sul territorio dell'unità pastorale Santa Maria degli Angeli.
Oltre 60 animatori impegnati a dare il meglio di loro stessi nel prendersi cura dei più piccoli della comunità.
Si tratta di giovanissimi che non disdegnano l'impegno e la responsabilità di offrire un'avventura splendida a ragazzini fino alla I media.
I colori di quest'anno sono 5
- giallo come la gioia
- rosso come la rabbia
- verde come il disgusto
- viola come la paura
- azzurro come la tristezza
Esatto, il tema di quest'anno è Inside Out!
Le riflessioni di questi giorni ci accompagneranno emozione per emozione alla scoperta di un Dio che ha deciso di giocarsi in tutto e per tutto con le persone mescolandosi fra noi.
Questa è una buona notizia, questo è Vangelo: Dio ha attraversato tutte le condizioni più atroci dell'umanità, per questo possiamo dire che Egli ci è vicino.
Auguriamoci di saper gustare il Regno dei Cieli attraverso questo Grest e che renda tutti un po' simili a Gesù!!
E gioia sia!!
Ora è tempo di GREST!!!
Martedì 7 giugno è cominciato quello di Regina Pacis, il primo dei quattro grest che prenderanno vita sul territorio dell'unità pastorale Santa Maria degli Angeli.
Oltre 60 animatori impegnati a dare il meglio di loro stessi nel prendersi cura dei più piccoli della comunità.
Si tratta di giovanissimi che non disdegnano l'impegno e la responsabilità di offrire un'avventura splendida a ragazzini fino alla I media.
I colori di quest'anno sono 5
- giallo come la gioia
- rosso come la rabbia
- verde come il disgusto
- viola come la paura
- azzurro come la tristezza
Esatto, il tema di quest'anno è Inside Out!
Le riflessioni di questi giorni ci accompagneranno emozione per emozione alla scoperta di un Dio che ha deciso di giocarsi in tutto e per tutto con le persone mescolandosi fra noi.
Questa è una buona notizia, questo è Vangelo: Dio ha attraversato tutte le condizioni più atroci dell'umanità, per questo possiamo dire che Egli ci è vicino.
Auguriamoci di saper gustare il Regno dei Cieli attraverso questo Grest e che renda tutti un po' simili a Gesù!!
E gioia sia!!
martedì 5 aprile 2016
Formazione animatori 2 - il gruppo animatori
3 aprile 2016
Tutti i credenti stavano riuniti insieme e avevano tutto in comune; le loro proprietà e i loro beni li vendevano e ne facevano parte a tutti, secondo
il bisogno di ciascuno.Ogni
giorno erano assidui nel frequentare insieme il tempio, e nelle case spezzavano
il pane, prendevano
il cibo con gioia e semplicità di cuore lodando Dio e godendo il favore di
tutto il popolo. Il
Signore aggiungeva ogni giorno al gruppo coloro che accettavano la salvezza.
Una delle cose fondamentali per fare l'animatore di un grest è sapere di non essere lì come singoli ma sapere di essere parte di un gruppo. Infatti è il "noi" che educa in oratorio. Ciascuno infatti ha dei talenti da dover trafficare per metterli a disposizione degli altri animatori al fine di dar vita davvero a un grest pieno di energia e vita.
Diventa dunque importante educarsi a non fare a meno degli altri ma, anzi, a sentirsi bisognosi della collaborazione degli altri sapendo che sono diversi da noi, con diversi talenti da mettere in gioco per il bene della comunità.
Diventa dunque importante educarsi a non fare a meno degli altri ma, anzi, a sentirsi bisognosi della collaborazione degli altri sapendo che sono diversi da noi, con diversi talenti da mettere in gioco per il bene della comunità.
Nella prima giornata di formazione abbiamo detto che il grest può essere interpretato come un pellegrinaggio, e camminare significa anche preparare lo zaino e dunque fare una scelta delle cose da portare con sé e di quelle da lasciare a casa, significa alleggerire il carico. Così anche per quanto riguarda la motivazione e lo stile con i quali si vuol fare l'animatore.
Camminare significa anche uscire da sé stessi, è guardarsi da fuori: noi come pensiamo di essere e noi per come ancora non ci conosciamo.
Essere animatori non è cosa da poco per gente da poco. Seminare sorrisi, educare a valori grandi e che durano alla prova del tempo, colorare un ambiente di amicizie vive e relazioni significative: ecco il grest. L'animatore deve sapere che non vedrà mai tutto il bene che trasmette ai ragazzini ma deve sognarlo e sapere che il suo dare il massimo in ogni momento donando il meglio di sé rimarrà come scolpito nella memoria di quei bambini che ne rimarranno affascinati nel profondo.
In bocca al lupo allora a tutti i ragazzi delle superiori che nelle nostre parrocchie si stanno preparando a essere animatori dei grest dell'estate che si sta avvicinando!
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