Quando domenica scorsa (6 novembre) sono iniziati ad arrivare la prima
famiglia, il primo animatore e i primi bambini per il pellegrinaggio dalla "porta santa" dell'oratorio alla Porta Santa della Misericordia in Cattedrale ho capito che allora non sarei andato da solo come don Camillo alla benedizione del fiume che al seguito aveva solo un cane ("Così Peppone non potrà dire che alla processione non c'era neanche un cane").
Non eravamo molti ma eravamo Chiesa, e questa era la cosa che contava di più. Abbiamo portato tutti nostri oratori, con le loro attività, progetti, volti, sorrisi, impegni, compiti, giochi a immergersi nella Misericordia del Padre.
Una presenza passata inosservata, specie quando siamo passati di fianco al palazzetto dello sport gremito di tifosi dove poco dopo si sarebbe disputata la partita di basket. Tuttavia una presenza concreta e convinta. Facile convincersi quando si è in molto...ma quando i numeri non aiutano tutto il resto si esalta e tira fuori le tue convinzioni e la tua generosità.
I nostri oratori hanno fatto giubileo: ora tocca di vivere questa grazie giorno per giorno con l'impegno di quanti si sentiranno coinvolti!
Grazie a chi ha potuto condividere questo pellegrinaggio e anche a coloro che per ragioni di forza maggiore non hanno potuto partecipare ma che con il pensiero e la preghiera ci hanno accompagnato!
ciri
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