martedì 9 febbraio 2016

L'oratorio è simile a ...

«A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? 31È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; 32ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell'orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». (Mc 4, 30-32)

Dire cosa è un oratorio è allo stesso tempo semplice e difficile. Non possiamo dire che all’oratorio si può far tutto, che all’oratorio non ci sono pretese, che l’oratorio sia uno spazio come un parco nel quale vado e mi diverto con gli amici ma con la “certezza” che, a differenza di un parco, sia un luogo più sicuro, vigilato, controllato. Se questo fosse l’oratorio, cambierei mestiere: ci sarebbe poca differenza dal “Paese dei Balocchi” di Mangiafuoco, no? Ma noi desideriamo crescere degli asini o educare dei ragazzi a vivere in pienezza la loro vita?
Ecco perché mi sembra utile prendere un po’ di tempo e cominciare a condividere con voi alcune riflessioni sull’oratorio. Riflessioni perché siamo proprio come allo specchio: quale riflesso mostra il nostro oratorio, l’oratorio di Regina Pacis? Questa è la domanda che continuamente dobbiamo andare a scavare al fine di trovare la fonte a cui anela la nostra sete, sete di educazione.
Grazie a questo spazio web, possiamo davvero generare un pensiero, interrogarci, aprirci all’ascolto. Se è chiaro che le relazioni vivono e crescono di incontri reali che un blog non permette è anche vero che questo strumento ci dà la possibilità di diffondere tali riflessioni con un raggio molto più esteso.
Forse sarà come un seme caduto sulla strada, forse come un seme caduto fra le pietre o fra i rovi…forse sarà come un seme caduto sul terreno fertile, accogliente e che porta frutto. Di quale frutto stiamo parlando? Del discernimento comunitario: una comunità che si lascia interpellare e si apre all’ascolto dello Spirito per prendere in mano la storia, in questo caso la vita del suo oratorio, e farla fiorire come il Signore desidera. Non possiamo permetterci di lasciar le decisioni a pochi addetti ai lavori e tanto meno di evitare di prenderne affatto: l’oratorio è espressione di una comunità di discepoli di Gesù, una comunità che punta gli occhi sulle giovani generazioni con uno sguardo di
benevolenza e di speranza, sapendo che da questo sguardo esse potranno trarne vita, una vita che vale la pena di essere vissuta e donata per il meglio.

Dunque a cosa potremmo paragonare l’oratorio? E in particolare l’oratorio di Regina Pacis?

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