mercoledì 5 agosto 2015

UN'ECONOMIA DAL VOLTO UMANO - CATECHESI AL CAMPEGGIO DELLE SUPERIORI




CAMPEGGIO PASSIGNANO SUL TRASIMENO
GIOVANI DELLE SUPERIORI
CATECHESI SULL’ECONOMIA (5/8/2015)

DI GIOVANNI FERRARI
Sintesi: Paolo Cugini

UN INCONTRO CHE TI CAMBIA LA VITA: LA FEDE COME CULTURA

Mt 20,1-16: i lavoratori della vigna.
Benedetto XVI: all’inizio dell’essere cristiano c’è un incontro con una persona. La fede non è una conquista intellettuale ma un incontro con la persona di Gesù. Questo incontro avviene quando Dio vuole [Giovanni racconto il suo incontro].
L’incontro con Cristo è tale solo se spiega quello che noi cerchiamo, solo se c’entra con ogni cosa che viviamo. Questo è diverso da tutte le ideologie del novecento. Le ideologie diventano violente.
Il novecento è stato il secolo delle grandi ideologie e sono state devastanti. Queste ideologie sono finite, ma ne troviamo altre. Oggi troviamo ideologie più subdole. Oggi queste ideologie sono: il fondamentalismo religioso, il progressismo radicale (tutto ciò che è progresso dev’essere accolto); consumismo/denaro.
Ci troviamo in una fase storica in cui tutto è considerato vendibile, commerciabile. Tutto nasce negli anni 70 con il liberalismo sostenuto dagli USA e dalla GB. Lo Stato non interviene e lascia fare al mercato.
Tutto è in vendita: oggi 2 persone possono affittare l’utero di una donna e porterà avanti la gravidanza e dopo il bambino le verrà tolto. Meccanismo di dolce morte.
Dietro a tutte queste pratiche c’è il business. C’è qualcosa di sbagliato in tutto questo? (Giovanni ha posto la domanda ai giovani presenti). Tra i vari motivi:
Eguaglianza: più il denaro entra il nella vita delle persone più la differenza si sentirà nelle persone. Sono i poveri i più colpiti;
Corruzione: una donna viene comprata per far fecondare un bambino che non terrà fa fatica mantenere il significato di madre.
Separazione ricchi e poveri: più vale il denaro più i ricchi sono separate dai poveri. Questo compromette anche la democrazia.
Le relazioni che viviamo sono tutte filtrate dalle logiche di mercato.
Papa Francesco EG: parla di crisi antropologica, crisi dell’uomo. E’ stato negato il primato all’essere umano. L’uomo è stato identificato come consumatore da spremere. Oggi vediamo questo nel lavoro: dal Welfare state a uno smantellamento dello stesso e il lavoro è sempre meno tutelato.
Ci sono persone che pur lavorando non riescono a mantenere uno stile di vita adeguato. La crescita della ricchezza non deriva più dal lavoro ma dal capitale. Il problema è che se l’economia cresce grazie alla finanza usciamo dall’economia reale.
Altro caso aberrante: concetto di PIL. Rincorriamo il paraggio di bilancio, l’aumento del PIL. In ogni modo il PIL non dice della nostra qualità della vita. Il PIL è un dato numerico che non racchiude gli aspetti importanti della qualità della vita.
Dietro ad un modello economico c’è un modello etico. Oggi il denaro è il metro supremo di ogni cosa.

Nella parabola dei lavoratori nella vigna Dio li paga tutti allo stesso modo. Questa logica oggi non è sostenibile. Che cosa dicono i vignaioli? Li hai resi uguali a noi. Agli operai brucia il fatto che sono stati resi tutti uguali.
All’inferno sono tutti egoisti. Saremo giudicati sulle nostre occasioni di bene.
Siamo fortunati perché abbiamo ricevuto tutto dai genitori. Questa però è un’arma a doppio taglio. Il benessere assicurato non rende più felici.
Emiliani sazi e disperati (I.BIFFI). Assieme al benessere cresce la depressione e i suicidi. Vi è una relazione tra l’abbondanza di beni e povertà di relazioni.
Papa Francesco: rischio del mondo attuale è la tristezza individualista.
Ci troviamo in una situazione agiata con dei rischi:
1.      La vita agiata spegne il desiderio di passioni positive. I giovani hanno più cose che desideri
2.      Inizia la difesa per i privilegi materiali. Ciò produce ansia
3.      Rischio del divisionismo dato dalle tecnologie. Attenzione al rapporto con le tecnologie

Conclusioni
Il capitale umano è un bellissimo film che fa riflettere su questi temi.
Papa Francesco: la vita si rafforza donandola e s’indebolisce nell’isolamento e nell’agio. Coloro che sfruttano di più le possibilità della vita sono quelli che lasciano la riva sicura e si appassionano della missione di comunicare la vita agli altri.

-          Quali sono i momenti più belli della via? Campeggino, Grest, ecc. Questo è il paradosso della vita dei santi: nella vita hanno lasciato tutto, però alla fine della vita sono più felici degli altri.
-          Quando si dona la vita siamo felici.
-          L’infelicità è frutto dell’egoismo.
-          Claudel: l’annuncio a Maria: la vita vale per essere donata.
-          Franz Listz: se non giungiamo alla felicità forse perché la vita vale più di questo.

La croce di Cristo ci ricorda che non siamo fatti per il benessere, ma per l’essere, per la gioia lacerante dell’offerta.
Come abbiamo vissuto il gioco realizzato? Alcuni dicevano: il mio amico non ha i soldi, lo aiuto io.
Disponibilità di tanti a fare qualcosa.
Provare ad imparare nel riconoscere il valore dei soldi che può portare alla deriva in tutti i sensi. Chi è avaro di denaro è anche povero di relazioni.
Come educarsi a questo:
-          Farsi aiutare dai genitori
-          Darsi delle regole nelle tecnologie
-          Prendersi l’impegno di un gesto di carità. Dinamica di gratuità.

Abbiate il coraggio di fare scelte alternative. 

1 commento:

  1. Che tutto nasca negli anni 70 e che tutta la colpa sia degli USA mi sembra un'analisi un po' strana.
    Per il resto bravo Gio e bravi ragazzi...

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