La
prospettiva missionaria dovrebbe avere come soggetto l'intera
comunità ecclesiale e si dovrebbe esprimere nell'impegno generoso e
competente di figure di accompagnamento adeguatamente formate e
sostenute.
Per
guardare con la stessa prospettiva indossiamo gli occhiali di Papa
Francesco (brani tratti da Evangelii Gaudium)
106. Anche
se non sempre è facile accostare i giovani, si sono fatti progressi
in due ambiti: la consapevolezza che tutta la comunità li
evangelizza e li educa, e l’urgenza che essi abbiano un maggiore
protagonismo. Si deve riconoscere che, nell’attuale contesto di
crisi dell’impegno e dei legami comunitari, sono molti i giovani
che offrono il loro aiuto solidale di fronte ai mali del mondo e
intraprendono varie forme di militanza e di volontariato. Alcuni
partecipano alla vita della Chiesa, danno vita a gruppi di servizio e
a diverse iniziative missionarie nelle loro diocesi o in altri
luoghi. Che bello che i giovani siano “viandanti della fede”,
felici di portare Gesù in ogni strada, in ogni piazza, in ogni
angolo della terra!
28. La
parrocchia non è una struttura caduca; proprio perché ha una grande
plasticità, può assumere forme molto diverse che richiedono la
docilità e la creatività missionaria del pastore e della comunità.
Sebbene certamente non sia l’unica istituzione evangelizzatrice, se
è capace di riformarsi e adattarsi costantemente, continuerà ad
essere «la Chiesa
stessa che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue
figlie». Questo
suppone che realmente stia in contatto con le famiglie e con la vita
del popolo e non diventi una struttura prolissa separata dalla gente
o un gruppo di eletti che guardano a se stessi. La parrocchia è
presenza ecclesiale nel territorio, ambito dell’ascolto della
Parola, della crescita della vita cristiana, del dialogo,
dell’annuncio, della carità generosa, dell’adorazione e della
celebrazione. Attraverso tutte le sue attività, la parrocchia
incoraggia e forma i suoi membri perché siano agenti
dell’evangelizzazione. È comunità di comunità, santuario dove
gli assetati vanno a bere per continuare a camminare, e centro di
costante invio missionario. Però dobbiamo riconoscere che l’appello
alla revisione e al rinnovamento delle parrocchie non ha ancora dato
sufficienti frutti perché siano ancora più vicine alla gente, e
siano ambiti di comunione viva e di partecipazione, e si orientino
completamente verso la missione.
Domande
di sottofondo:
- L'esperienza di oratorio che abbiamo vissuto e che sentiamo importante per noi è davvero la “parola profetica” che permette alla Chiesa di andare incontro ad ogni ragazzo e ragazza, giovanissimo e giovane per annunciargli oggi il Vangelo di Gesù?
- Come possiamo tradurre la missionarietà e la fraternità cristiana ed ecclesiale dentro i modi concreti di vivere dei nostri oratori e nei nostri oratori?
- Come possiamo impegnarci concretamente nei nostri oratori per essere costruttori di fraternità?
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