sabato 15 aprile 2017

Dalla penombra del sepolcro

"Ci sono cristiani che sembrano avere 
uno stile di Quaresima senza Pasqua" 
[Papa Francesco, Evangelii Gaudium n. 6]

Mi affascina sempre questo momento dell'anno. Mentre scoppia la primavera attorno a noi senza quasi che ce ne accorgiamo, scoppia anche l'amore di Dio per noi...senza quasi che ce ne accorgiamo.
Scoppia in lacrime Gesù, scoppia in lacrime Maria, scoppia in lacrime Giuda, scoppia in lacrime Pietro. Scoppia l'odio nei cuori dei presenti al sinedrio, scoppia di impazienza la folla nell'invocare una sentenza senza speranza, scoppia la testa di Pilato perché la verità che cerca non la può trovare tanto nei ragionamenti, ma nel contemplare l'uomo: ecce homo!
Questo è l'uomo: Gesù non è passato oltre i nostri sepolcri...e non ha schivato nemmeno il suo, lui che è Dio. Gesù ha dimorato e dimora tutt'ora là dove la nostra vita comincia a puzzare di morte. Lo ha fatto con Lazzaro, lo ha fatto con me (e con tanti altri).
Eppure Dio tace. Il Creatore che attraverso la Parola tutto ha creato, sabato santo tace. Teologicamente Dio è colui che parla e l'uomo è colui che ascolta. Durante il Triduo pasquale viviamo anche questo "passaggio": Dio accorcia tutte le distanze con l'uomo, fino a ribaltare la condizione. Gesù non è venuto per essere servito ma per servire: è Lui che lava i piedi agli apostoli...perché li ama fino in fondo, anzi fino ribaltare quello che sembrava essere il fondo del barile, come se ci fosse un doppio fondo nascosto, misterioso, affascinante.
Ecco la penombra del sepolcro. Si tratta di quella zona in cui non si capisce se si vede meno o se si scorge qualcosa di più. Se Gesù e il Regno sono una bufala o se effettivamente si sta compiendo questo Regno. Per cercare la risposta occorre mettere in pratica due verbi: ascoltare e camminare.
Se dalla penombra del sepolcro stiamo riconoscendo un Dio che smette di parlare per mettersi in ascolto, allora anche noi dobbiamo seguire il suo esempio: "ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno". La seconda cosa è mettersi in cammino. Ma verso dove?
Ognuno di noi ha luoghi in cui è stato visitato da Dio nel profondo: occorre tornarvi con la memoria della fede. Celebrare la risurrezione di Cristo è celebrare la tua risurrezione: cerca le tue tombe! Troverai Dio all'opera da tempo! E ti sta aspettando!
Non vi troverai uova, conigli, bancarelle, pranzi sontuosi: sperimenterai l'abbraccio benedicente del Padre nei confronti tuoi, suo figlio prediletto nel quale si compiace!
Perché scrivere questo sul blog dell'oratorio? Perché anche questo può essere visto come un sepolcro in cui gettare maree di disperati oppure un nuovo cenacolo di morti tornati alla vita. Gesù non ha voluto fare nulla da solo: non ha vestito i panni del supereroe. Si è circondato, invece, di uomini, anzi di pescatori di uomini.
Che questa Pasqua segni anche un nuovo passaggio per gli oratori delle nostre comunità: sempre più cenacoli di fraternità per collaborare al Regno. Entriamo in una nuova fase: fin'ora mi avete dato fiducia, oggi chiedo io a voi di cominciare un cammino sempre più comunitario nel prenderci cura delle giovani generazioni, e la Chiesa non può tirarsi indietro da questo, altrimenti saremo collaboratori di sepolcri, dimore di morti.
Che questa Pasqua dia inizio, attraverso lo Spirito del Signore, a un cammino che porti a creare una Pastorale Oratoriana di Santa Maria degli Angeli, fratelli per fare fratelli.

Buona Risurrezione!!

Ciri


Nessun commento:

Posta un commento