In questi giorni, mentre scambio due chiacchiere coi ragazzi degli oratori chiedo loro se durante le vacanze saranno a casa. Moltissimi partono: diversi albanesi vanno a trovare i parenti, alcuni pakistani vanno a in Germania, Inghilterra, altre regioni di Italia dove vivono i cugini, i reggiani si dividono fra campeggi invernali e settimana bianca. Un Natale tutt'altro che rilassante. Ma, in effetti, leggendo i brani biblici di questi giorni la Bibbia stessa ci presenta una dinamicità pazzesca: Zaccaria che va al tempio, Gabriele che incontra Maria, Giuseppe che non sta nella pelle, Maria che va a trovare Elisabetta, la famiglia di Nazaret che va a Betlemme per censirsi, i pastori che accorrono, i magi che viaggiano...
Tuttavia alcuni restano (come me). Ho lanciato la proposta di tenere aperto un oratorio per le superiori come l'anno scorso i primi giorni dell'anno... Non sembra l'anno buono però. Così ho pensato di fermarmi io e lasciare che chiunque passerà da Regina Pacis (l'oratorio più centrale, aperto e vissuto) i primi giorni dell'anno sia accolto come si deve. Cosa mi aspetta? Incontri, tanti incontri mi auguro.

Buon Santo e Povero Natale!
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