Ciao a tutti!
Questo articolo lascia la parola ai tre animatori che hanno reso il percorso del LabOratorio di Teatro non solo possibile ma addirittura indimenticabile. Da quando sono arrivato nessun LabOratorio è stato più coinvolgente, più educante, più significativo. Complimenti a questi tre studenti delle superiori che hanno saputo trovare l'equilibrio per poter accompagnare un gruppo di 13 ragazzini alla scoperta dell'arte del teatro.
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Essere animatrice del LabOratorio di teatro per me è stata una grossa crescita personale: vedere ragazzi di età varie che collaborano per uno stesso fine,cioè divertirsi e mostrare alle altre persone il loro lavoro da attori,mi ha fatto pensare che noi "grandi" abbiamo poche volte il loro stesso entusiasmo quando per esempio vediamo un nostro amico o quando ci impegniamo in qualcosa che magari non ci convince del tutto...i ragazzi infatti inizialmente erano impauriti dall'idea di non riuscire a portare a termine lo spettacolo, ma alla fine, grazie al lavoro di squadra, siamo riusciti a divertirci e a portare il nostro pensiero sul palco. Da animatrice sono molto fiera di loro e felice del risultato!!
Grazia Reverberi, 17 anni
Il corso di teatro è stata un’esperienza nuova, stimolante e particolare. Ho avuto l’occasione di seguire un gruppo di ragazzi costantemente per mesi, cercando di coinvolgerli e farli divertire, insegnandogli però anche qualcosa. È stato difficile per certi versi, un po’ perché con i bambini ci vuole tanta pazienza e un po’ perché bisogna organizzarsi sempre prima per riuscire a fare qualcosa di bello. Alla fine però è stato un bel percorso, spero anche per i bambini, che mi sono sembrati davvero tanto felici e mi fa molto piacere,
Gaia Galdi, 17 anni
Dopo aver deciso di dar vita a questo progetto non sapevo assolutamente come approcciarmi al corso. Sono stato animatore nel grest di Regina Pacis, ma senza mai aver affrontato un'esperienza dal genere davanti alla quale mi sono trovato spiazzato.
Questo progetto nasce come un'iniziativa gratuita (non si intenda il significato monetario), nato dalla voglia di mettersi e far mettere in gioco. Voglia di rendere protagonisti e far emergere. E a questo fine non c'è attività più adeguata del teatro, dove ognuno è protagonista e padrone, così della scena, come dell'attenzione del pubblico.
Alla fine del percorso tutte le nostre sono state ripagate dagli stessi bambini, una vittoria che non si traduce soltanto nella riuscita dello spettacolo finale, bensì in un processo che ci ha permesso di relazionarci con loro e scoprirli. Credo che il sorriso di una bambina dopo essere stata applaudita sia una moneta senza valore.
Simone Persichella, 17 anni
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