L'atto generativo è fisico, morale e spirituale. Vi sono tre nemici dell'atto generativo: l'isolamento; la paura e il pregiudizio; infine, la fretta del risultato. educare i giovani è un gioco di squadra. L'"educatore-chioccia" è un battitore libero che non rende liberi i suoi ragazzi. Gesù lascia sempre liberi di seguirlo. Le pecore da pascere sono di Dio, non mie.
Occorre custodire la comunità per preparare i ragazzi alla missione. se la comunità prepara alla missione allora è generativa.
la comunità cristiana può essere intesa in tre modi:
- l'insieme degli operatori pastorali
- l'insieme di chi partecipa all'Eucarestia domenicale
- l'insieme dei battezzati che abitano in un certo territorio

"Educare è cose di cuore" soleva ripetere don Bosco. Ciò implica che per educare occorre un ascolto cordiale e un incoraggiamento dei giovani.
Spesso rileggiamo il passato con una veste angelica mentre il presente dei giovani con una veste diabolica: gli educatori devono educare anche la comunità cristiana nel restituire un volto più reale dei giovani.

Il gioco dell'oca è simbolo della pastorale dinamica, che risponde al ritmo del tempo e non allo spazio da riempire. L'educatore non è un fotografo ma un regista: non giudica ma accompagna le evoluzioni e gli sviluppi dei ragazzi.
Gesù lavorava in equipe: avrebbe lavorato molto meglio da solo. Occorre passare da una prima persona singolare a una prima persona plurale.
Mons. Erio Castellucci - Vescovo di Modena
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