Oggi coi ragazzini più piccoli dell'oratorio di Regina Pacis siamo andati in una fattoria didattica a Correggio, dal sinor contadino Daniele Garuti, un giovane di 24 anni che ha aperto la sua attività da qualche anno e che accoglie orde di bambini analfabeti o quasi di natura e insegna loro qualcosa. Questo qualcosa consiste nell'impare a distinguere una faraona dalla regina del faraone, a collegate le uova dei diversi pennuto che ospita, e altre cose ancora. Inoltre insegna (facendolo fare in diretta ai ragazzi) come si zappa, come si pianta, come si concima e come si innaffia una piantina di erba cipollina, piuttosto che del prezzemolo, o del basilico e via discorrendo.
Insomma oggi si fanno i compiti in questo modo all'oratorio, ed è una vera e propria scuola!
Ai ragazzi è piaciuto soprattutto piantare gli ortaggi: è stato difficile farli tornare a casa tanto è stata una esperienza significativa.
Prendersi cura di un vegetale rimanda a quanto occorre per prendersi cura delle relazioni che viviamo.
giovedì 19 aprile 2018
giovedì 12 aprile 2018
Lettera alle assemblee parrocchiali della UP
Carissimi,
purtroppo non mi è possibile essere con voi quest’oggi ma
reputo importante dare quantomeno un mio contributo scritto.
Ho provato ad accostare le parole scritte da papa Francesco
nei punti dell’EG che avrete appena letto con il progetto educativo degli
oratori, con la vita che abita in questi luoghi. A circa due anni dal mio
arrivo (per alcuni oratori poco più e per altri poco meno) sto vedendo quanta
strada abbiamo già fatto. Mi sento sempre più voluto bene da voi e questo è per
me motivo di grande fiducia e di incoraggiamento. Per questo vi ringrazio di
cuore. Allo stesso tempo vivo anche un certo senso di lontananza da parte delle
comunità al progetto degli oratori. Eppure dovreste vedere che vivacità in
questi luoghi. Si vive (a tempi alterni certamente) quella gioia missionaria di
cui parla Francesco, quella gioia che vive anche Gesù quando si rivela ai
piccoli. Stiamo camminando, non c’è
dubbio, eppure penso davvero che sia il tempo di entrare dentro una
co-progettazione: i ragazzi hanno bisogno di una comunità che si faccia vedere
e sentire. Ci sono mille modi per poter concretizzare questa frase ed è per
questo che ho bisogno di progettare con voi, con una comunità effervescente.
Il papa parla di discepoli che prendono l’iniziativa. Io ne
ho prese tante fino ad ora e sempre più. Certamente quelle che però hanno
maggior efficacia sono quelle cha partono dalle idee di parrocchiani che mi si
fanno vicini, mi raggiungono e chiedono di provare a vedere quello che loro
vedono e di poter immaginare qualcosa di bello in oratorio.
Conosco sempre più fra voi evangelizzatori che hanno odore
delle pecore, che hanno quella scintilla che li porta oltre, che li porta a
donarsi. Quanto bello e prezioso sarebbe mettersi in cammino insieme. Magari
per piccoli tratti oppure per lunghi, chissà: che spettacolo sarebbe!
Sapete, anche grazie all’opera dei vostri oratori, state
diventando un punto di riferimento per le persone che condividono il vostro
medesimo territorio. Quanti ragazzi hanno la possibilità di vivere una Chiesa
vicina, una Chiesa dalla porte aperte, una Chiesa in uscita perché accoglie chi
è fuori…e anche chi è dentro. Il linguaggio proprio dell’oratorio non è quello
della catechesi o della liturgia, ma è pur sempre un linguaggio attraverso il
quale si evangelizza: attraverso l’esempio, un tempo prolungato e ripetuto
passato insieme, un “buongiorno, come stai” che sai che non mancherà alla tua
giornata, …
Ma quanti ragazzi potrebbero ancora avvicinarsi alla sorgente
se davvero ci pensassimo chiamati in causa in questo percorso! In oratorio, a
prescindere dell’età, hai sempre la possibilità di donarti. Abbiamo, infatti,
bisogno di educatori, di animatori, di baristi, di chi ci compra un pallone o
una rete, di chi fa un’offerta, di chi viene a pulire, di chi viene a
incontrare chi c’è, di chi non può far nulla di questo ma può pregare per i
ragazzi dell’oratorio e per questa opera missionaria. Già, missionaria perché
tutti i piccoli sono poveri se non hanno punti di riferimento credibili, luoghi
adeguati in cui crescere, esperienze di gruppo, momento di servizio e di
riflessione.
Vi invito col cuore in mano a partecipare al Weekend
dell’Educazione che si terrò il 20-21-22 aprile. In particolare sabato
presenterò a tutti per la prima volta il progetto educativo degli oratori della
UP. Verrà consegnata nella stessa serata un depliant cartaceo progetto: uno
strumento veloce da leggere e sintetico così da poter entrare nella case di
ciascuno di voi. Un segno, se volete, di tutta una umanità amata da Dio che
nella ferialità dei giorni prende vita nei vostri oratori. Quindi venite così
vi portate a casa anche il gadget!
Altri due segni abbiamo pensato quest’anno per far entrare
maggiormente l’oratorio nella vostra quotidianità: il calendario 2018 (ne
abbiamo ancora qualcuno da svendere) e le felpe della UP che cominceremo a
vendere al Weekend dell’Educazione. Sono due segni che in sé incorporano due
finalità: rianimare una certe idea di appartenenza e dall’altra una fonte di
entrata per i tanti percorsi che stiamo offrendo in oratorio. Vi sollecito per
tanto a essere attenti a questi sforzi (non solo miei ma di un certo numero di
universitari).
Vi lascio la mia email per cominciare una co-progettazione
con chiunque ritenga preziosa l’opera missionaria oratoriana al fine di
migliorarla e viverla di più.
Un abbraccio,
Ciri
martedì 3 aprile 2018
Educare attraverso lo sport
«I giochi di squadra procurano gioia e salute e costituiscono un mezzo per insegnare ai ragazzi, che domani saranno uomini, la disciplina, la padronanza di sé e l’abitudine a giocare lealmente, tutte cose che formano un buon sportivo» (Baden Powell)
Oggi lo sport non è più un gioco. Non lo dico come se fosse una buona notizia o come se fosse uno slogan da annunci pubblicitari. La pratica sportiva si è mano a mano allontanata dal modello del gioco, quel sano modo di relazionarci che ci ha fatto crescere fin da... bambini. Il gioco, infatti, rappresenta una notevole forma di apprendimento per i piccoli. Esso è uno stile che forma competenze di diverso genere: sviluppa il controllo del corpo con lo spazio e con il tempo, aiuta a sviluppare un pensiero tattico, promuove un sano agonismo, aiuta a conoscere e cooperare con altri...
Purtroppo tutto questo oggi sembra proprio dimenticato, come se non fosse mai stato vero. Adesso ciò che sembra contare è la possibilità di trovare dei talenti da spremere come si fa con le arance nella speranza che diano un succo (possibilmente un'entrata economica) dolce. Lo sport è ormai più vicino all'idea del lavoro che del gioco, dello spettacolo piuttosto che all'ordinarietà.
Come oratorio siamo chiamati a rilanciare la proposta sportiva di uno sport accesibile, offrendo una serie di attività e non solamente una, puntando a ripensare tempi, spazi e stili. L'oratorio infatti di base offre un cortile nel quale giocare in semplicità e senza formalità, luogo di incontro e di conoscenza.Un tempo ai ragazzini bastava uscire di casa e trovarsi in un cortile per dare due calci al pallone. L'oratorio può fare questo.
Ma possiamo fare anche di piu: possiamo anche educare attraverso lo sport. Per questo oggi sono partiti i LabOratori sportivi sul cortile di Spirito Santo. Erano in cantiere tre Lab ma purtroppo ne è partito solo uno. L'idea non è quella di diventare una società sportiva ma quella di insegnare la bellezza del gioco è la ricchezza di farlo in compagnia e senza ansia da prestazione. Avvicinare ragazzini a uno sport che altrimenti potrebbero non incontrare.
Crediamo che lo sport possa essere una grande via di comunicazione educativa a volte poco sfruttata e riconosciuta a livello oratoriano sul nostro territorio. Per questo motivo stiamo provando a pensare a un campo settimanale all'insegna dello sport dal 25 al 29 giugno sempre a Spirito Santo. Ringrazio chi ha deciso di collaborare e ci si era messo a disposizione anche per gli altri LabOratori sportivi. Rilanciamo il tempo del gioco come occasione di crescita personale e sociale!
Crediamo che lo sport possa essere una grande via di comunicazione educativa a volte poco sfruttata e riconosciuta a livello oratoriano sul nostro territorio. Per questo motivo stiamo provando a pensare a un campo settimanale all'insegna dello sport dal 25 al 29 giugno sempre a Spirito Santo. Ringrazio chi ha deciso di collaborare e ci si era messo a disposizione anche per gli altri LabOratori sportivi. Rilanciamo il tempo del gioco come occasione di crescita personale e sociale!
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