giovedì 1 agosto 2019

Vi saluto col sorriso

È giunto il tempo si separarci e me ne voglio andare col sorriso così come qualche decennio fa scriveva don Vittorio Chiari in partenza dall'oratorio cittadino di Reggio. Prendo spunto dalle sue parole perché, in un qualche modo, assieme ai miei colleghi, stiamo cercando di portare avanti l'opera da lui iniziata in diocesi. Opera che non si concentra più sul territorio di Santa Croce ma che, grazie anche a questi circa tre anni di cammino con voi, si sta sviluppando a macchia di leopardo in diversi oratori sparsi sul territorio diocesano.
Le nostre strade però adesso prenderanno due direzioni diverse (ma spero non opposte). Quanto ho provato (e talvolta sono riuscito) a seminare in questi anni nella vostra UP grazie all'impegno e alla disponibilità di persone sia adulte sia giovani spero possa portare molto frutto e questo frutto rimanga. Il progetto educativo degli oratori non è infatti giunto a compimento a parer mio: siete solamente davanti a una svolta, svolta che significherà maggior diffusione di disponibilità di voi parrocchiani per non far ricadere il peso sempre sui soliti di cui non faccio nomi per paura di scordarmi di qualcuno.
Gli oratori della vostra UP hanno età, target e mission differenti fra loro per cui vi prego di non attaccarvi mai al "si è sempre fatto così" ma abbiate la cacapicta di evolvervi tenendo il passo coi segni dei tempi e dello Spirito: questo è stato il segreto del mio servizio in mezzo a voi.
È la Paola infatti che deve guidare il vostro discernimento come popolo di Dio, e questa Parola si incontra sia nelle Scritture e Sacramenti che nei poveri, che per l'oratorio significa le giovani generazioni presenti sul territorio delle vostre parrocchie, in particolare nei più svantaggiati.
L'oratorio checché se ne dica è oggi uno strumento quanto più attuale ed efficace per una nuova opera di evangelizzazione dei nostri quartieri perché parla di Dio attraverso le cose che piacciono ai ragazzi e a quelle che corrispondono ai loro doveri (compiti e servizio di volontariato). Come già detto, per me l'oratorio assomiglia alle strade che portano ad Emmaus: si corre il rischio di incontrare il Signore, anche se può essere che non venga riconosciuto come tale. Ma un ricordo di un cuore sereno e pieno di vita tornerà ad accendere una domanda in riferimento alla fede? Io credo di sì!
Scrivo le ultime righe per dire che se volete capire più cose sull'oratorio potete rileggere tutti gli articoli che ho scritto in questo blog come traccia di discernimento.

Una caldo abbraccio e un sorriso
Ciri


PS - Inoltre se qualcuno volesse mantenersi aggiornato su letture educativo scritte da me potrete comprare il mio libro che uscirà però a Natale 2020 oppure seguire il mio blog personale "cirincamminiamo.blogspot.com"