Cosa
centrano fra loro Peter Pan, Gru di Cattivissimo Me, le emozioni di Inside Out
e Lorax il guardiano della foresta? Niente dite? Eppure fanno parte della
Carovana del Grest che nel mese di giugno approda nei territori dell’u.p. di
Santa Maria degli Angeli!
Infatti,
gli oratori di Regina Pacis, Roncina, Codemondo–San Bartolomeo e Spirito Santo per
l’estate 2016 hanno strutturato una
cosiddetta Carovana del Grest ovvero una serie di Grest bisettimanali che
andranno ad alternarsi lungo tutto il mese di giugno presso le parrocchie dell’Unità
Pastorale.
Peculiarità
della Carovana del Grest non è quella di avere una serie di ingranaggi
indipendenti di una giostra: i vari Grest sono, infatti, seguiti da un’unica
regia sottoposta a un educatore professionale dedicato sull’intera unità
pastorale.
Al
centro dei Grest apparentemente si pensa debbano esserci i bambini e ragazzini
dalla I elementare fino alla II media che usufruiscono di questi servizi
parrocchiali durante il tempo estivo. In questo progetto, invece, si è voluto chiaramente
mettere al centro la figura dell’animatore, anzi del gruppo animatori: ragazzi
giovanissimi che hanno frequentato dalla prima alla quarta superiore che
dedicano il loro tempo libero di giugno per stare coi bambini, i più piccoli di
una comunità, più fragili facendosi loto prossimi come Gesù si fece prossimo
per i fratelli. È su questa figura dell’animatore, dunque, che la regia dell’educatore
professionale pone il suo “occhio di bue”, al fine di consegnare ai
giovanissimi del territorio un san(t)o protagonismo, del tutto diverso da
quello richiesto nei talent show. Tutto ciò che ciascuno può dare, riesce a
dare, sa dare e sa dire è oggetto di interesse dell’educatore. Di riflesso saranno
poi questi giovanissimi a prendersi cura dei più piccoli, all’interno di un
gioco di sguardi e sfide che non sviliscono ma, anzi, fanno crescere. Ecco perché
per noi adulti di una comunità educante al centro del nostro sguardo dovrebbero
esserci gli animatori, quei ragazzi delle superiori che tanto ci diciamo essere
sempre in panchina, sdraiati sul letto
connessi al cellulare, ma che in due settimane di Grest riescono sempre a
stupirci e a ribaltare questa loro immagine che, forse, è la nostra immagine
che abbiamo su di loro e che non li aiuta certamente a sviluppare ciò che di
meglio c’è in loro.